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Mantova, medici del SerD al Pronto Soccorso per intercettare i ragazzi con problemi di dipendenze che interessano il 4,6% dei giovani mantovani
MANTOVA, 18 apr. - I medici del SerD-Servizio Dipendenze negli ambulatori del Pronto Soccorso di Mantova.
L'iniziativa ha l'obiettivo di intercettare precocemente i giovani tra i 14 e i 24 anni che abusano di sostanze psicoattive e che non si sono rivolti alle strutture di cura.
Perché il Pronto Soccorso? L'uso improprio di alcol, di farmaci, di droghe e di tabacco provoca ogni dieci anni circa 100 milioni di morti nel mondo. Secondo i dati statistici, le persone che si rivolgono ai centri di assistenza dedicati si trovano soprattutto in situazioni di cronicità oppure presentano carichi penali o amministrativi pendenti. Un comportamento a rischio o comunque il consumo di sostanze additive non portano necessariamente a uno stato patologico, che a sua volta non provoca automaticamente una richiesta di trattamento. A volte trascorrono anche anni tra il coinvolgimento in una situazione di rischio e lo sviluppo della dipendenza.
Il progetto dell'ASST di Mantova prevede la presenza attiva in Pronto Soccorso dei professionisti del SerD tutti i lunedì non festivi, dalle 15 alle 17, per effettuare due consulenze settimanali dei pazienti (e dei loro familiari, eventualmente anche soli) che nei giorni precedenti hanno avuto un accesso alla struttura di emergenza per sintomi secondari ad uso di sostanze legali e non.
Il ricorso alle strutture di Pronto Soccorso, del resto, deve essere trattato come un evento sentinella che richiede almeno un approfondimento diagnostico specialistico e l'eventuale attivazione di idonei percorsi terapeutici. Il medico responsabile del trattamento del caso, alla dimissione dal Pronto Soccorso, proporrĂ al paziente o ai suoi famigliari la consulenza. La richiesta verrĂ trasmessa quindi al Ser.D di Mantova che potrĂ proporre varie opzioni, tra le quali l'adesione ai gruppi psicoeducativi dedicati all'utenza di questa fascia di etĂ e ai genitori o la presa in carico da parte dei Consultori Famigliari. Qualora l'indicazione del medico del Pronto Soccorso all'approfondimento diagnostico venisse rifiutata o comunque disattesa, il Ser.D ricontatterĂ i soggetti dimessi.
Analogamente ad altri mercati di massa, anche quello delle droghe ha aggiornato in questi anni i suoi modelli organizzativi e le proprie strategie di marketing, differenziando la gamma delle sostanze disponibili e la varietà degli effetti neuropsichici ricercati (nuove droghe e 'smart drugs'), integrando le linee distributive (creando venditori 'plurisostanza' capaci di proporre al consumatore nuove offerte), sfruttando le opportunità del web, adottando strategie da 'grande distribuzione' che hanno portato ad un abbassamento generale dei costi per mantenere i clienti già agganciati ma anche per puntare con nuove sostanze mirate (ketamina, LSD, GHB e così via) a nuovi segmenti di mercato.
L'ABUSO DI SOSTANZE IN NUMERI
Oggi il problema delle dipendenze è un problema prima di tutto culturale e sociale, ampio, diffuso ed intergenerazionale. Per contrastarlo è quindi necessario pianificare e coordinare il più possibile le risorse disponibili in un lavoro di rete. Gli ultimi dati ESPAD (2015) sulla popolazione studentesca lombarda di 15-19 anni integrati da una ricerca condotta a Mantova nel 2017 (Comitato Amici C.A.S.A. San Simone in collaborazione con il Servizio di Medicina delle Dipendenze dell'Ospedale Rossi di Verona) su studenti tra i 17 e 19 anni evidenziano che:
• il 27 per cento degli studenti fa uso di cannabis nell'ultimo anno; l'80 per cento di chi ne dichiara un uso negli ultimi dodici mesi riferisce uso anche negli ultimi trenta giorni. I consumatori risultano in crescita dal 2010, con incrementi all'aumentare dell'età . Nel passaggio dai 15 ai 17 anni si verificano gli incrementi più significativi con prevalenza dei maschi. A Mantova il 4,6 per cento dei giovani presenta dipendenza, con 4 casi su 5 (maschi). I consumatori problematici di cannabis si caratterizzano per la tendenza a utilizzare anche altre sostanze psicoattive e in alcuni casi intraprendono altri comportamenti a rischio, come danneggiare volontariamente beni pubblici o altrui, avere rapporti sessuali non protetti o avere incidenti stradali alla guida di un veicolo.
• L'81,3 per cento degli studenti lombardi ha bevuto alcolici negli ultimi 12 mesi, dato in lieve diminuzione nel tempo. Aumentano invece le forme di abuso di alcol sia sotto forma di ubriacature che di modalità di assunzione dell'alcol 'binge', comportamento estremamente diffuso fra i giovani under 24 anni (34,5 per cento). I ragazzi mantovani intervistati bevono a pasto nel 7,3 per cento dei casi, in aperitivo nel 19,5 per cento, dopo cena nel 27,8 per cento ed in discoteca nel 45,4 per cento. Il 50,5 per cento dei ragazzi mantovani (il dato italiano nel 1995 era del 36 per cento) si è ubriacato nell'ultimo anno (femmine al 52,5 per cento e maschi al 48,7 per cento) con una media di 3,4 ubriacature nell'ultimo anno, valori superiori anche a quelli medi lombardi. Il 42 per cento si è ubriacato negli ultimi 6 mesi e di questi il 18 per cento si è ubriacato almeno 5 volte, mentre l'8 per cento si è ubriacato almeno 10 volte.
• I consumatori dichiarati di cocaina sono il 2,2 per cento, stabili negli ultimi cinque anni. La percentuale di consumatori di eroina sembra evidenziare un trend in lieve calo: nell'ultimo anno osservato sono lo 0,8 per cento gli studenti che hanno dichiarato di averne fatto uso. Un aspetto interessante è che le percentuali di consumatori non crescono al crescere dell'età . Il 2,6 per cento dei ragazzi lombardi ha utilizzato negli ultimi 12 mesi stimolanti (amfetamine, ecstasy, MDMA, GHB), il 2,4 per cento allucinogeni (LSD, francobolli, funghi allucinogeni)Il 2,3 per cento dei 15-19enni ha dichiarato di aver assunto sostanze psicotrope senza sapere cosa fossero e il 23 per cento di questi ha ripetuto l'esperienza più di 10 volte.
Per tutte le sostanze si registrano prevalenze superiori nei maschi. Complessivamente, i nuovi stili di consumo delineano una figura di giovane consumatore atipico (rispetto all'immagine del 'tossico' tradizionale) che non sembra percepire né il rischio né l'illecito, rifugge la stigmatizzazione, considera il proprio consumo come un comportamento normale, episodico, compatibile con uno stile di vita integrato.
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