Calcio, Mantova. Il primo giorno di mister Graziani: 'Un sogno che si avvera'

MANTOVA, 01 dic. - Prima conferenza stampa ufficiale di Gabriele Graziani nelle vesti di nuovo allenatore del Mantova. L'investitura è arrivata già lunedì pomeriggio, ma il neo tecnico ha potuto dirigere l'allenamento soltanto oggi in quanto impegnato sino al 20 dicembre per il corso Uefa A, ovvero per poter allenare in Lega Pro.

In ogni caso, come ha spiegato il dg Matteo Togni, Graziani può già allenare con una deroga stagionale in quanto appunto frequenta il corso abilitante.

Ciccio si è calato nei panni del mister con umiltà ma anche con la consapevolezza di giocarsi una carta importante: "Avevo sempre detto che poter un giorno allenare il Mantova era il mio sogno - ha detto - e non mi sembra vero il fatto che si sia concretizzato, anche molto prima del previsto. Per questo devo ringraziare la proprietà che mi ha offerto questa opportunità ed anche chi mi ha preceduto, ovvero mister Luca Prina, con il quale ho collaborato in questi due anni. Per me è stato un esempio di grande professionalità, impegno ed abnegazione e non ha raccolto in proporzione a quanto avrebbe meritato. Purtroppo il calcio è fatto anche di queste cose".

Ed in merito alla sua nuova esperienza, Ciccio Graziani ha proseguito: "Ho detto al presidente Musso che ci sono decine di allenatori più bravi di me in giro, ma sull'amore che tengo io per questa squadra e questa città non temo rivali con nessuno. Mantova ormai è la mia città e so che mi gioco tanto in questo ruolo: del resto se non sapessi che questa squadra merita di più dell'attuale, ultimo posto in classifica, non avrei certamente accettato. Ho parlato chiaro ai giocatori, dicendo loro che chi non se la sente più di impegnarsi dal primo all'ultimo minuto di ogni allenamento ed ogni partita può farsi tranquillamente da parte. Abbiamo azzerato tutto però non possiamo dire che il campionato inizia adesso: purtroppo è già cominciato ad agosto, noi siamo in ritardo e dobbiamo fare di tutto per recuperare il terreno perduto. Dipende solo da loro, da me, perchè c'ero anch'io all'inizio di questa avventura ma abbiamo i mezzi per farcela".

Graziani ha poi speso due parole sulla difficile situazione societaria: "Capisco l'amarezza dei tifosi perché so quanto sono legati al Mantova e so cosa vuol dire essere legati a questi colori, io per primo. Del resto per raggiungere un obiettivo importante come la salvezza bisogna che ci ricompattiamo tutti: tifosi, stampa, città, giocatori, società. I tifosi sanno che non sono un ruffiano: a loro dico che in giro presidenti e patron come Musso e Di Loreto non ce sono tanti, dunque stiamo attenti a non lasciarceli scappare. Anche loro meritano di più per quanto hanno speso in soldi e passione".

Chiusura sul modulo: "Già cambiare un allenatore è un bel trauma, non voglio modificare tutto dall'oggi al domani. Ho qualche idea nuova ma inizialmente cominceremo con la difesa a 3, poi vedremo se sarà il caso di metterci a quattro. I giovani? Vengo dal settore giovanile e se dimostreranno di essere all'altezza avranno sicuramente lo spazio che meritano".