Farmaci, nel 2022 costi di produzione dei generici lievitati del 21%
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- Creato 17 Novembre 2022
- Pubblicato 17 Novembre 2022
ROMA, 17 nov. - L'indagine di Nomisma ha coinvolto, a partire da marzo 2022, un campione di 21 aziende associate a Egualia, il 44% del totale in termini di numerosità e il 75% in termini di fatturato, cui è stato chiesto di indicare incidenza e incremento percentuale delle principali voci di costo nel triennio 2019-2021.
Dai dati emerge che per tutte le voci il rincaro complessivo nei 3 anni è compreso tra il 31% e il 51%.
A parità di merce prodotta, di materiali e risorse utilizzate, nel 2022 i costi totali di produzione dei medicinali generici in Italia sono cresciuti rispetto al 2021 del 21%, per una cifra pari a circa 937 milioni di euro.
In particolare, il costo di principi attivi ed eccipienti risulta in crescita del 26,5%, quello dei trasporti del 100% (il prezzo di noleggio di un container ha subito un incremento del 131% tra il primo semestre 2020 e il primo semestre 2022), quello dell'energia del 300%. Questo dopo un triennio 2019-2021 nel corso del quale le aziende hanno dovuto assorbire importanti pressioni di prezzo lungo la catena di approvvigionamento. E' quanto emerge dall'Osservatorio Nomisma sul 'Sistema dei farmaci generici in Italia', la cui edizione 2022 è stata presentata oggi a Roma presso l'Ara Pacis, con la partecipazione di rappresentanti del mondo istituzionale, del panorama industriale e degli operatori del mondo sanitario.
Dal report - sottolinea una nota - risulta evidente che i principi attivi (Api) rappresentano solo una piccola porzione dei costi necessari per l'immissione di un farmaco sul mercato: fatto 100 il costo di produzione, a pesare maggiormente è il costo dei materiali di confezionamento, che nel triennio fanno registrare un'incidenza attorno al 20%, mentre principi attivi ed eccipienti rappresentano rispettivamente il 14% e il 10% circa del totale.
Particolare riferimento va a tutti i materiali di confezionamento primario (blister, bustine, flaconi, fiale, tubetti, etc.) e secondario - fondamentali e ineliminabili per garantire l'integrità dei farmaci - su cui variazioni di prezzo persistenti possono creare condizioni di grande difficoltà per le imprese che ne fanno uso estensivo, incidendo di fatto per circa un quinto del totale dei costi. Casi eclatanti l'alluminio, arrivato a costare nel primo semestre 2022 il 37% i più rispetto allo stesso periodo del 2021 (+60% rispetto al primo semestre 2019); il polietilene e il vetro, cresciuti del 9% nello stesso periodo.
(adnKronos)
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