Delitto Tallarico: confermato dal Gip l’ordine di custodia cautelare in carcere per Brunetto Muratori

MANTOVA, 4 apr. – Rimane in carcere a disposizione dell'Autorità Giudiziaria competente Brunetto Muratori, l'ex orefice ritenuto l'autore dell'omicidio di Bruno Tallarico, il commerciante di 57 anni ucciso con quattro colpi d'arma da fuoco sul ponte di San Giorgio lo scorso 17 gennaio.

Il Giudice per le indagini preliminari Giuditta Silvestrini ha accolto il parere della Procura in relazione alla gravità degli indizi e al pericolo di reiterazione anche con l'uso di armi confermando l'ordine di custodia cautelare in carcere, pur non convalidando il fermo per eventuale rischio di fuga dell'indagato.

Nel corso della conferenza stampa odierna tenuta insieme al Colonnello Fabio Federici, comandante provinciale dei Carabinieri, e al Luogotenente Claudio Zanon, comandante del nucleo investigativo che ha diretto le indagini, il Procuratore Capo della Repubblica di Mantova Manuela Fasolato ha illustrato l'insieme dei gravi indizi di colpevolezza non solo su base testimoniale di persone che erano presenti sulla scena del delitto, ma anche derivati dalle analisi delle immagini di telecamere, di intercettazioni telefoniche, indagini balistiche e perquisizioni che hanno portato alla misura cautelare nei confronti del 72enne mantovano Brunetto Muratori.

Il movente del delitto viene fatto risalire alla pregressa conoscenza tra il Muratori e la vittima, risalente a molti anni fa, che aveva prodotto una situazione conflittuale anche in tempi recenti. Le indagini scattate subito dopo l'omicidio hanno puntato sulla completa ispezione delle immagini di tutte le telecamere, anche degli autobus, relative agli accessi sul ponte di San Giorgio, che hanno consentito di stabilire il momento esatto e l'identità delle persone presenti sul luogo del delitto.

Una ricostruzione pratica dell'incontro tra i due che, come ha precisato il colonnello Federici, presumibilmente hanno avuto un alterco, dovuto a un'acredine trascinatasi negli anni. Ne è testimonianza la presenza del coltello a serramanico della vittima, a cui l'assassino ha risposto con 4 colpi di pistola automatica, e non un revolver come precedentemente ipotizzato, secondo la perizia medico-legale che ha accertato la presenza di due proiettili nel corpo di Bruno Tallarico.

Le indagini dei Carabinieri, seguite dalla dottoressa Paola Reggiani per la Procura, hanno ricostruito lo scenario in un arco temporale di 10 ore evidenziando incongruenze nelle spiegazioni fornite in precedenti interrogatori da Brunetto Muratori il quale, nel corso dell'interrogatorio di ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Le indagini proseguono, ovviamente, mentre è nelle facoltà dei legali dell'indagato di presentare eventuale richiesta di riesame contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Agli inquirenti sono giunti i ringraziamenti del Prefetto Sandro Lombardi per l'operato del Nucleo Operativo dei Carabinieri e della Procura che in breve tempo ha portato alla possibile soluzione di un evento particolarmente allarmante per la comunità.