Ambiente, nel 2023 in media qualitĂ dell'aria migliore in Italia. Ancora male però nelle grandi cittĂ
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- Creato 24 Marzo 2024
- Pubblicato 24 Marzo 2024
ROMA, 24 mar. - Secondo il Rapporto Snpa la qualitĂ dell'aria migliora in Italia nel 2023 e i superamenti di biossido di azoto si verificano in stazioni influenzate da alti flussi di traffico stradale (Torino, Milano, Brescia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo).
Rispettati nel 2023 i valori limite annuali del particolato atmosferico Pm10 in tutti i punti di misura, come anche quelli del Pm2,5 (311 su 312), con una riduzione media per quest'ultimo di circa il 13% rispetto alla media del decennio 2013-2022.
Anche il valore limite giornaliero del Pm10 è stato rispettato nell'89% delle stazioni di monitoraggio, con eccezioni concentrate soprattutto nell'area Nord est del bacino padano (47 superamenti su 63), in porzione della conca a nord del Vesuvio e in provincia di Frosinone.
I dati del 'Rapporto Qualità dell'aria in Italia 2023' è stato presentato dal Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente Snpa, costituito dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dalle Agenzie ambientali di Regioni e Province autonome, a Torino presso la sede di Arpa Piemonte.
Secondo il report, risulta nei limiti in quasi tutte le stazioni di monitoraggio (98%) il valore annuale del biossido di azoto, che nel 2023 segna una riduzione del 19% rispetto al decennio 2013-2022. I superamenti si verificano in stazioni influenzate da alti flussi di traffico stradale: Torino, Milano, Brescia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Catania e Palermo.
Il 2023 è stato l'anno migliore da quando sono disponibili dati di Pm10 e Pm2,5 (metà degli anni '90, dal 2007 con la rete completa), sia in termini di superamenti della soglia giornaliera del Pm10 sia nei valori medi annuali.
"L'andamento dei valori del particolato è fortemente legato alle condizioni meteorologiche, che hanno influenzato in positivo i risultati del 2023, mentre la riduzione delle emissioni incide soprattutto nel medio e lungo periodo. Preoccupa l'aumento dei periodi di stagnazione atmosferica invernale (inversione termica a bassa quota, alta pressione livellata, assenza di precipitazioni, vento molto debole o assente) in alcune delle aree del paese solitamente più critiche, situazione che si è verificata con particolare rilevanza nei primi mesi del 2024", spiega Snpa.
(adnKronos)
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