Magia e sensibilitĂ si fondono ne 'Il ragazzo e l'airone' del maestro Miyazaki
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- Creato 06 Gennaio 2024
- Pubblicato 06 Gennaio 2024
A dieci anni da "Si alza il vento" torna sul grande schermo con "Il ragazzo e l'airone" il maestro giapponese del cinema d'animazione Hayao Miyazaki.
Quando si leggono le recensioni di registi culto come Miyazaki, considerati anche gli 83 anni compiuti da poco, aggettivi come 'capolavoro' si sprecano, tanto che a volte si fatica a comprendere quando il termine sia utilizzato a proposito. Ma nel caso de "Il ragazzo e l'airone", travolto da un quasi clamoroso successo di pubblico al cinema, l'aggettivo capolavoro è quanto mai calzante.
Non è un film facile, ma è un film in cui si sommano tutte le caratteristiche artistiche, e anche personali, di Miyazaki. La dimensione reale e quella onirica che si rincorrono e si fondono, la magia e la sensibilità della narrazione sono tangibili nelle due ore di film, così come i colori, la fotografia, i paesaggi e gli elementi naturali e fantastici che stanno in un perfetto equilibrio.
Che si tratti del suo lavoro più bello non è facile affermarlo, ma che si tratti di un suo probabile manifesto d'addio, quello non è azzardato dirlo, considerato anche il profilo anagrafico del maestro giapponese che, però, sembra ben lontano dall'aver esaurito le idee e la vena artistica e creativa.
La storia, che s'ispira al libro di Genzaburō Yoshino "E voi come vivrete?", è quella di Mahito che, nel corso della seconda guerra mondiale, perde la madre per un incendio scoppiato, a causa di un bombardamento, nell'ospedale in cui lavora. Fortemente traumatizzato, il ragazzo si trasferirà con il padre, proprietario di una fabbrica che lavora per l'industria bellica, in un luogo imprecisato fuori Tokyo dove sarà costretto a convivere con la sorella della madre nel frattempo diventata la nuova compagna del padre. Compagna incinta, per cui Mahito assume su di sé nuovi traumi come quello di dover accettare una nuova vita, una nuova madre e un fratellino. Una situazione complicata per un adolescente. Intorno a lui si muovono personaggi dagli inconfondibili tratti di Miyazaki come le vecchiette petulanti e curiose, ma animate da buoni sentimenti, e un airone inizialmente fastidioso che assumerà connotazioni sempre più umane. Poco distante dalla nuova residenza sorge una strana torre nella quale pare siano accaduti in passato strani episodi, al limite del paranormale. Inseguendo l'airone e la nuova madre che scompare nel bosco, Mahito, con una domestica, finirà nella torre che si rivelerà luogo di passaggio verso un'altra dimensione, un regno del 'sotto' dove si muovono strani personaggi e strane creature.
La trama sembra complicarsi e attorcigliarsi ma, in realtĂ , si tratta di uno strumento utile a ricondurre il tutto a una soluzione finale che riapproderĂ nel mondo reale senza cancellare quello fantastico.
Emanuele Salvato
A Mantova in programmazione al Cinecity e allo Starplex
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