Med 2022, Meloni: 'L'Italia si candida al ruolo di protagonista positiva'
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- Pubblicato 04 Dicembre 2022
ROMA, 04 dic. – E' partita ieri a Roma l'ottava edizione della conferenza internazionale MED 2022 organizzata dall'Italia.
Previste più di 40 sessioni, 200 relatori provenienti da 60 Paesi discuteranno di un ampio numero di tematiche, legate anche ai riflessi della guerra in Ucraina sulla regione, in particolare in tema di energia e sicurezza alimentare.
In un Mediterraneo sempre più scosso dagli effetti delle crisi internazionali, che stenta a trovare una piattaforma e un metodo di dialogo tra sponde e confini, che vanno ben al di là di quelli convenzionali, l'Italia si propone per un ruolo da protagonista. Un ruolo positivo, "non predatorio", come ha sottolineato la premier Giorgia Meloni. Un ruolo che possa contribuire a rendere l'area un "soggetto di relazioni internazionali e non un oggetto", con le parole del presidente dell'Ispi Giampiero Massolo. Una regione in cui Roma possa essere la protagonista del "dialogo", nelle intenzioni del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani.
A fare il punto della due giorni dell'ottava edizione dei Med Dialogues è stato l'ambasciatore Massolo che con il suo Ispi co-organizza insieme alla Farnesina l'evento diventato forum dialettico tra gli attori del Mediterraneo e piattaforma per superare le crisi internazionali attraverso la diplomazia e l'incontro tra governi, imprenditoria e società civile. Per Massolo al termine di questa edizione, però, emerge che "purtroppo la regione del Mediterraneo allargato è timorosa di essere lasciata a se stessa, con l'attenzione del mondo che va da un'altra parte, alle conferenze sull'Ucraina, al rapporto transatlantico, agli Stati Uniti sempre percepiti più lontani, all'Indopacifico, a un'Europa che stenta ad ingaggiarsi".
L'obiettivo, invece, per Massolo, che ha anche elencato otto punti, temi e obiettivi da consegnare al governo Meloni, è di "rendere l'area sempre più soggetto di relazioni internazionali e non un oggetto, perché quando si ha a che fare con oggetti si ha a che fare con l'occasionalità , con lo sfruttamento, con la creazione di aree vuote che prima o poi qualcuno riempie e non è detto che la progettualità di chi le riempie coincida con la nostra".
Sulle intenzioni e le mete della politica estera del governo in quest'area così centrale ha dato un'ampia panoramica il ministro degli Esteri Tajani: "L'Italia vuole essere protagonista nel Mediterraneo, protagonista di dialogo e di confronto", "siamo europei, certo, vogliamo essere protagonisti in Europa. Ma anche protagonisti positivi nel Mediterraneo e in Africa" e "il nuovo governo vuole fare di più", proprio perché, ha insistito Tajani questa regione "non può essere lasciata come punto secondario nell'agenda della politica internazionale".
(askanews)
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