Ambiente, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo condanna l'Italia per la qualità dell'aria
- Dettagli
- Creato 09 Novembre 2023
- Pubblicato 09 Novembre 2023
ROMA, 09 nov. - "Una sentenza storica, un nuovo e fondamentale passo per il riconoscimento definitivo del diritto a nascere e a vivere in un ambiente salubre" ha detto il presidente di Consulcesi Massimo Tortorella commenta il ricorso presentato innanzi alla Corte di Strasburgo da alcuni cittadini italiani che si è concluso proprio in questi giorni con la condanna dell'Italia.
"Con questa pronuncia", prosegue Tortorella, la Corte Europea "ci sta dicendo qualcosa di innovativo e molto importante: 'non dobbiamo aspettare di ammalarci o addirittura di morire di tumore o di altre malattie correlate all'inquinamento, ma abbiamo il diritto di vivere in un ambiente sano ora; e se questo non accade, la responsabilità è principalmente delle Istituzioni'. La pronuncia (Corte Edu, Sez. I, 19 ottobre 2023 n. 35648/10) si riferisce al ricorso presentato dai residenti di alcune città campane interessate a partire dal 1994 da una grave emergenza rifiuti che si era protratta nel tempo, causando gravi disagi a tutta la popolazione delle zone interessate".
Dall'Europa "continuano ad arrivare messaggi concreti, forti e chiari alle Istituzioni nazionali, chiamate ad assumersi la responsabilità di garantire a ogni cittadino il diritto fondamentale di vivere in un ambiente sano - prosegue il presidente del principale network legale, con esperienza ventennale in materia di violazioni comunitarie - Non è stato necessario, per condannare l'Italia, dimostrare la sussistenza di danni nel caso concreto, ma sono stati portati a supporto della tesi dei ricorrenti numerosi ed autorevoli studi scientifici che hanno evidenziato tutti i potenziali pericoli che un'esposizione prolungata a fattori inquinanti può causare".
È chiara, dunque, la strada che le Istituzioni europee hanno intrapreso per rendere sempre più efficaci le politiche di tutela dell'ambiente messe in atto dagli Stati – si legge in una nota - Questa sentenza segna un momento fondamentale di attribuzione delle responsabilità delle Istituzioni, anche qualora non siano riscontrabili danni concreti alla salute. Le Istituzioni sono, infatti, obbligate a garantire e tutelare la qualità della vita di tutti i cittadini. "Dall' Europa arriva un messaggio positivo anche per i nostri 600 mila richiedenti all'azione collettiva Aria Pulita – sottolinea tortorella - Non si tratta più solo di ottenere un risarcimento per il tempo in cui si è stati esposti ad aria inquinata, ma anche di indurre le istituzioni a mettere in atto politiche mirate a rendere più sano l'ambiente in cui viviamo" conclude.
Per aderire all'azione collettiva – conclude la nota - basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto dal 2008-2018 in uno o più dei 3.384 comuni e città italiane candidabili all'azione collettiva Aria Pulita e gli stessi per i quali la Corte di Giustizia europea ha multato l'Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (Pm10) e biossido d'azoto (No2).
In totale sono oltre 40 milioni le persone che possono richiedere, tramite l'iniziativa legale di Consulcesi, un risarcimento per aver respirato aria insalubre. Per scoprire se e come partecipare all'azione collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.
(adnKronos)
Ultim'ora
-
Leone XIV, oggi prima messa del Papa in Cappella Sistina
9 May 2025 06:54
-
Giro d'Italia, oggi la prima tappa: orario, percorso e dove vederla
9 May 2025 06:35
-
Ucraina-Russia, Trump a Putin: "Tregua di un mese"
9 May 2025 01:17
-
Pechino Express 2025, l'annuncio dei vincitori - Video
9 May 2025 00:10
-
Meloni, incontro fiume con sindacati: "Pronti a fare di più per sicurezza dei lavoratori"
9 May 2025 00:07
Seguici su: