Alcol, abuso seriamente dannoso ma il consumo moderato è protettivo
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- Creato 18 Febbraio 2023
- Pubblicato 18 Febbraio 2023
ROMA, 18 feb. - L'abuso di alcol è seriamente dannoso per la salute. Se si prende invece in considerazione un consumo moderato di vino, è proprio la letteratura medico scientifica a evidenziarne un ruolo protettivo, specialmente in abbinamento a corretti stili alimentari.
Questo il presupposto del convegno 'Bere mediterraneo. Gli effetti sulla salute di un consumo moderato del vino', organizzato su iniziativa del vicepresidente del Senato Gian Marco Centinaio a Palazzo Giustiani, e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Mirco Carlon. Fra le novitĂ la nascita dell'Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute.
Esperti italiani e internazionali si sono confrontati sui risultati della review 'Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review', pubblicata sulla rivista internazionale 'Nutrients' e che rappresenta - secondo quanto evidenziato in occasione del convegno - il più recente lavoro scientifico a riassumere lo stato dell'arte sul consumo moderato di vino. Una pubblicazione che evidenzia le differenze fra vino e altre bevande alcoliche nella modulazione delle vie biochimiche e dell'espressione genica dei componenti bioattivi e che conferma che il vino, se consumato moderatamente, non solo non aumenta il rischio di malattie cronico-degenerative, ma è anche associato a possibili benefici per la salute, soprattutto se inserito in un modello di dieta mediterranea.
"Questa ricerca - sottolinea Centinaio - ha il merito di fornire un quadro chiaro e organico sugli effetti positivi del vino sulla salute umana. In questo modo potrĂ influenzare il dibattito politico e le decisioni istituzionali in materia di health warning e di promozione dei prodotti enogastronomici di qualitĂ . Questo solido appiglio scientifico ci consentirĂ infatti di tutelare con maggiore efficacia il vino e, con esso, l'intera dieta mediterranea in ambito europeo e internazionale, a fronte degli attacchi che continuano a subire dai Paesi nordici e dalle stesse istituzioni di Bruxelles".
Frutto dell'impegno di un gruppo di ricercatori indipendenti e afferenti a diverse istituzioni accademiche italiane - formato da Silvana Hrelia e Marco Malaguti, Dipartimento di Nutrizione umana dell'UniversitĂ di Bologna; Laura di Renzo, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell'UniversitĂ Tor Vergata di Roma; Luigi Bavaresco, Dipartimento di Scienze delle Produzioni vegetali sostenibili dell'UniversitĂ Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza; Elisabetta Bernardi, Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Ambiente dell'UniversitĂ di Bari; Attilio Giacosa, Dipartimento di Gastroenterologia e Nutrizione clinica del Policlinico di Monza - la review ha avuto come obiettivo quello di rivalutare, alla luce delle piĂą recenti evidenze scientifiche, la relazione che sussiste tra tipo e dose di bevanda alcolica consumata rispetto alla riduzione o all'incremento del rischio di malattie.
Le recenti polemiche e il dibattito mediatico seguito alla mancata presa di posizione da parte della Commissione europea sulla legge irlandese relativa agli health warning in etichetta hanno fatto comprendere come, anche in Italia, sia necessario avere un punto di riferimento scientifico fare ricerca e informazione equilibrata e trasparente in tema di vino alimentazione e salute.
Proprio in occasione del convegno è stata annunciata anche la nascita dell'Istituto per la ricerca su vino, alimentazione e salute. La nuova istituzione - presieduta da Luigi Tonino Marsella, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell'Università di Roma Tor Vergata - si propone di promuovere e facilitare la diffusione della conoscenza e dell'informazione di temi riguardanti la dieta mediterranea e il consumo moderato e consapevole di vino, in rapporto a una corretta alimentazione, alla salute e al benessere della popolazione, salvaguardando e valorizzando la cultura del territorio. L'istituto stimolerà ricerca, approfondimento, confronto e partecipazione tra accademici, istituzioni, settore e professionisti del settore sanitario, per educare in modo trasparente i consumatori e fare cultura su vino, alimentazione e salute.
(adnKronos)
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