Preservativi gratis ai giovani in Francia, esperti italiani: 'Strategia da copiare'
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- Pubblicato 13 Dicembre 2022
ROMA, 12 dic. - La scelta della Francia che permetterà ai giovani tra i 18 e i 25 anni di avere preservativi gratis nelle farmacie dal primo gennaio 2023 incontra il plauso degli esperti che invitano a seguire l'esempio francese per proteggere i ragazzi ed educarli al sesso sicuro. L'annuncio è arrivato ieri da parte del presidente Emmanuel Macron che ha parlato di "una piccola rivoluzione della prevenzione".
"Quella della Francia è un'iniziativa significativa che si dovrebbe fare anche in Italia. Anziché le parole servono fatti e la scelta sul preservativo ai ragazzi è molto intelligente" dice all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova.
"Un vaccino per tutte le malattie sessualmente trasmesse non esiste, quindi il preservativo è lo strumento per evitare di prendersele - ricorda Bassetti - La scelta della Francia è un messaggio di tipo sanitario per proteggere la popolazione più giovane, ma anche educazionale per il sesso sicuro. Usare il preservativo è intelligente e spero che anche in Italia qualcuno prenda lo spunto per introdurre un'iniziativa uguale. Non si deve avere paura di mandare questi messaggi - sottolinea - I francesi dimostrano di non aver paura delle critiche, mentre in Italia sappiamo che su alcuni temi siamo indietro".
La scelta della Francia "è sicuramente un esempio da seguire" per Maria Rosaria Iardino, attivista della lotta all'Aids e presidente della Fondazione The Bridge. Si tratta di una "strategia di sanità pubblica, come lo è stata quella della vaccinazione offerta ai cittadini contro il Covid".
"I grandi problemi di sanità pubblica, come le malattie sessualmente trasmesse - spiega Iardino all'Adnkronos Salute - devono avere risposte pubbliche per due ordini di motivi. Il primo è etico: se c'è un problema di salute diffuso, va affrontato. Il profilattico è un presidio sanitario che riduce completamente l'incidenza delle malattie sessualmente trasmissibili, alla stregua dei vaccini. Il secondo problema riguarda i costi. In un momento di difficoltà economica, una persona che contrae una delle tante malattie sessualmente trasmesse costa al Servizio sanitario nazionale molto di più rispetto all'investimento in prevenzione attraverso la distribuzione del profilattico. E questo al di là di qualsiasi posizione ideologica".
(adnKronos)
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