Giorno del Ricordo, i momenti celebrativi a Mantova ai Giardini 'Vittime delle foibe' e all’Auditorium del 'Campiani'
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- Creato 10 Febbraio 2024
- Pubblicato 10 Febbraio 2024
MANTOVA, 10 feb. – La commemorazione delle vittime delle foibe e dell'esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre si è svolta questa mattina con due cerimonie organizzate da Comune di Mantova, Provincia e Prefettura, in occasione del Giorno del Ricordo, istituito nel 2004.
La prima commemorazione si è tenuta nei Giardini delle "Vittime delle foibe e profughi istriani, fiumani e dalmati", nei pressi del Castello di San Giorgio, dove le autorità cittadine hanno deposto una corona d'alloro. A rendere omaggio, schierati in prima fila, sono state le autorità cittadine, tra cui, il prefetto Gerlando Iorio, il presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti, il questore Giannina Roatta e il presidente del comitato provinciale dell'Anpi Luigi Benevelli.
Presenti alcuni rappresentanti delle Forze dell'ordine della Polizia locale e delle associazioni vittime e profughi istriani, fiumani e dalmati. Nel Giardino, per la cerimonia, sono stati esposti anche i Gonfaloni di Comune e Provincia. Presente anche una delegazione degli Alpini Cremona-Mantova.
Successivamente, l'Auditorium del Conservatorio "Campiani", in via Conciliazione 33, ha ospitato la seconda cerimonia che ha visto gli interventi del prefetto Iorio, del presidente del consiglio comunale Allegretti e del presidente della Provincia Carlo Bottani. La prolusione è stata a cura della docente dell'Università degli Studi di Trieste Giulia Caccamo sul tema "Il dramma dell'esodo al confine orientale".
L'incontro è stato aperto da un momento musicale a cura di Filippo Bazzani, allievo del Maestro Mario Milani del Conservatorio Campiani, e dalle letture proposte da alcuni studenti dell'Istituto Mantegna di Mantova che hanno riportato dei brani, grazie ad un lavoro supportato anche dai loro insegnanti, di testimonianze di esuli e profughi istriani, fiumani e dalmati.
A completare la commemorazione ci sono stati gli interventi di Lorena Blasevich, che con commozione ha riportato le tremende vicende di quel periodo vissute direttamente dal padre, Ennio, esule fiumano allora ragazzino, e dagli altri familiari, e la testimonianza, in diretta telefonica, di Giovanni Badalucco, 96 anni, anche lui esule. "Eravamo dei 'bugiardi' quando raccontavamo delle foibe – dice Giovanni –, poi, da quando è stato istituito finalmente il Giorno del Ricordo non lo siamo più".
Infine, la consigliera comunale Catia Badalucco, nipote di Giovanni, ha fatto sapere che: "tramite una mia mozione, è stata accolta dall'Amministrazione comunale, che ringrazio, la prossima collocazione di una targa commemorativa in ricordo dei profughi istriani, fiumani e dalmati presso le vie Scalarini e 8 Marzo, nel quartiere di Valletta Valsecchi. Zona della città dove nel 1950 sono state date le prime case agli esuli".
Alle cerimonie hanno preso parte, tra gli altri, anche alcuni assessori e consiglieri comunali e provinciali di Mantova, familiari e rappresentanti delle associazioni vittime e profughi, il consigliere regionale Marco Carra, il presidente della ComunitĂ Ebraica di Mantova Aldo Norsa, Monsignor Giancarlo Manzoli per la Diocesi, il presidente del Conservatorio Campiani Giordano Fermi, rappresentanti delle Forze dell'Ordine e della Polizia Locale, oltre a vari cittadini.
Il Giorno del Ricordo, da celebrare il 10 febbraio di ogni anno, fu istituito con la legge 92/2004 al fine di "conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piĂą complessa vicenda del confine orientale".
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