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Studio Rescue Asst Mantova, Plasma iperimmune nelle Rsa: 'Riduzione mortalità del 65% e virus scomparso nel 90% dei pazienti trattati'

Mantova OspedalePoma StudioRescue1MANTOVA, 18 feb. – Riduzione della mortalità del 65% rispetto ai dati riportati nelle Rsa della Lombardia nello stesso periodo ed eliminazione del virus nel 90% dei pazienti trattati. Sono questi due dei principali risultati – ma non i soli - ottenuti dalla sperimentazione Rescue, ossia l'utilizzo del plasma convalescente in pazienti anziani affetti da covid ed ospiti nelle Rsa.

Uno studio condotto dai professionisti Asst di Mantova in collaborazione, appunto, con i colleghi delle Residenze Green Park del Gruppo Mantova Salus dove sono stati selezionati gli ospiti inseriti nella sperimentazione.

I risultati dello studio, iniziato nell'aprile scorso, sono stati resi noti oggi in conferenza stampa alla presenza del direttore generale di Asst Mantova, Raffaello Stradoni, del dottor Massimo Franchini, direttore del Servizio Trasfusionale dell'Asst di Mantova e Principal Investigator dello studio al quale ha partecipato anche il dottor Giuseppe De Donno, primario di pneumologia del Poma, in prima linea nell'utilizzo della plasmaterapia fin dai primi momenti, che ha partecipato attivamente allo studio andando a reclutare i pazienti nelle Rsa e seguendoli nell'infusione delle sacche di plasma e nelle settimane successive.

Lo studio una volta terminato è stato recentemente pubblicato sulla rivista americana Mayo Clinic Proceedings: Innovations, Quality and Outcomes, edita dalla Fondazione Mayo Clinic di Rochester in Minnesota. "Nell'aprile del 2020 – ha spiegato il dottor Franchini – quando il covid ha allentato un po' la pressione sui nostri ospedali, ma non sulla popolazione anziana ospite delle Rsa letteralmente decimata dalla malattia, abbiamo pensato, visti i buoni risultati con la sperimentazione della plasmaterapia in alcuni pazienti curati al Poma, di sperimentare la cura su una popolazione fragile come quella anziana. Dopo aver ottenuto l'approvazione dal Comitato etico di Ats Val Padana abbiamo selezionato 22 pazienti con età media di 87 anni affetti da Covid-19 residenti nelle rsa del gruppo Green Park, nostro partner nello studio".Mantova OspedalePoma StudioRescue-Franchini-DeDonno

Il cammino non è stato semplice, perché a complicare le cose c'è stata anche la condizione dei pazienti, di estrema debolezza e fragilità, che per essere sottoposti a infusione del plasma iperimmune, dovevano essere trasportati in maniera protetta all'ospedale Carlo Poma e poi ricondotti nella rsa di appartenenza. Ma "grazie alla determinazione alla forza di volontà  e alla professionalità di tutto il team che ha lavorato a questo studio, abbiamo superato tutti i problemi arrivando alla conclusione del trial". Ad ogni paziente inserito nel gruppo di studio sono state infuse da 1 a 3 sacche di plasma con un titolo anticorpale elevato (alta concentrazione di anticorpi specifici contro il covid). "Il plasma – ha proseguito Franchini – si è rivelato sicuro, non abbiamo riscontrato alcuna reazione avversa, ed efficace tanto che in circa il 90 per cento dei casi il plasma iprimmune ha eliminato il virus, bloccando la progressione della malattia e portando a un netto miglioramento clinico e dei parametri respiratori e di laboratorio".

Altro aspetto molto importante, ha precisato sempre il dottor Franchini, è stata una riduzione della mortalità del 65% rispetto ai dati riportati nelle Rsa della Lombardia nello stesso periodo. "Complessivamente – ha detto il primario di ematologia – abbiamo riscontrato una mortalità del 13,6% nel campione da noi sottoposto a plasmaterapia, che vuol dire 3 decessi su 22. Se poi andiamo a vedere meglio, notiamo che due di questi decessi sono correlabili al covid, mentre uno no, per cui la percentuale di mortalità si abbassa al 9,1%".

Andando un po' più nello specifico dello studio Rescue, il dottor Franchini ha spiegato come "l'eliminazione del virus nel 90% dei pazienti trattati abbia consentito di ottenere immediati miglioramenti clinici. Ma abbiamo anche notato che in tutti i 22 pazienti trattati si è verificata un'efficacia a lungo termine della terapia. Insomma, dopo l'infusione di anticorpi specifici contro il covid con il plasma, questi aumentano nel paziente trattato. Poi, dopo un paio di settimane, diminuiscono, perché non si tratta di anticorpi direttamente prodotti dal paziente ma provenienti dall'esterno. Ed è una cosa normale. Ma dopo qualche tempo abbiamo visto che gli stessi pazienti avevano un numero aumentato di anticorpi contro il covid e, in questo caso, si trattava di anticorpi loro. Ciò significa che la terapia ha stimolato una produzione di anticorpi specifici contro il covid".

Oltre a ridurre la mortalità per covid nella popolazione anziana delle rsa, lo studio Rescue ha anche ottenuto il risultato di bloccare la diffusione del virus all'interno delle strutture coinvolte, impedendo così al coronavirus di infettare altri residenti.

Il presidente del Gruppo Mantova Salus, Guerrino Nicchio, ha ricordato come questo studio dimostri quanto di buono possano fare il pubblico e il privato quando si mettono insieme a lavorare uniti da un obiettivo comune.

Il direttore di Asst Mantova, Raffaello Stradoni, ha ricordato come sia stato importante per i professionisti che hanno lavorato a questo studio vedere la ricerca pubblicata su una rivista importante come quella della Mayo Clinic: "Non siamo più la Cenerentola della Lombardia – ha detto - e nemmeno 'belli e addormentai', siamo solo belli".

(em.sa.)


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