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Economia, Ocse invita a tagliare il debito: 'Rischi per pil e inflazione'

PIL4ROMA, 06 feb. - L'Ocse lancia un monito ai governi per far fronte alla crisi economia globale.

"I Governi si trovano ad affrontare sfide fiscali crescenti a causa dell'aumento dei costi sul debito" e "significative ulteriori pressioni future", sono dunque "necessari sforzi più incisivi a breve termine per contenere la crescita della spesa" e "cornici di bilancio a medio termine ben delineati per garantire la sostenibilità e la flessibilità per rispondere agli shock futuri".

Bisogna rafforzare i fondamentali di crescita attraverso "riforme" nel campo dell'istruzione volte a "potenziare lo sviluppo delle competenze e ridurre i vincoli nei mercati del lavoro e dei beni", si legge. "È necessaria una maggiore cooperazione internazionale per rilanciare il commercio globale, garantire progressi più rapidi e meglio coordinati verso la decarbonizzazione e alleviare gli oneri del debito nei Paesi a basso reddito", si aggiunge.

"Le forti tensioni geopolitiche rappresentano un rischio significativo a breve termine per l'attività economica e l'inflazione, in particolare se il conflitto in Medio Oriente dovesse portare perturbazioni nei mercati dell'energia", fa presente ancora l'Ocse.

Un ampliamento o un'escalation del conflitto impatterebbe "il trasporto marittimo in misura maggiore di quanto attualmente previsto, intensificare le strozzature nell'approvvigionamento e far salire i prezzi dell'energia", e questo "danneggerebbe la crescita e aumenterebbe direttamente le pressioni inflazionistiche e e potrebbe potenzialmente portare a una fuga verso la sicurezza nei mercati finanziari globali". Inoltre "la crescita potrebbe anche essere più debole del previsto se gli effetti persistenti dei passati aumenti dei tassi di policy siano più forti del previsto".

Dopo un 2023 "resiliente", rallenta la crescita del pil mondiale che dovrebbe diminuire al 2,9% nel 2024 (dopo il 3,1% del 2023) e risalire al 3% nel 2025, sottolinea l'Ocse parlando di "crescita moderata" per quest'anno, dopo aver perso slancio a fine 2023.

"Gli indicatori più recenti segnalano una certa moderazione della crescita, con gli effetti dell'inasprimento delle condizioni finanziarie finanziari più rigidi continuano a manifestarsi nei mercati del credito e dell'edilizia abitativa, mentre il commercio globale rimane debole. Gli attacchi alle navi nel Mar Rosso hanno fatto aumentare notevolmente i costi di spedizione e allungato i tempi di consegna, di consegna, interrompendo i programmi di produzione e aumentando le pressioni sui prezzi", si legge nel documento.

Per quanto riguarda l'Italia, l'inflazione dovrebbe scendere all'1,8% nel 2024 per poi risalire al 2,2% nel 2025. Così l'Ocse rivedendo quindi al ribasso la stima diffusa a novembre scorso. L'inflazione al netto dei beni più volatili, come energia e generi alimentari, si attesterebbe a 2,4% nel 2024 e 2,2% nel 2025.

L'Italia dovrebbe poi crescere dello 0,7% nel 2024 e dell'1,2% nel 2025 afferma l'Ocse confermando la stima diffusa lo scorso novembre.

(adnKronos)


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