Con la costituzione degli 'Amici del Liceo Virgilio' nuovo impulso alla valorizzazione e alla fruizione delle collezioni dell’istituto
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- Creato 13 Gennaio 2024
- Pubblicato 13 Gennaio 2024
Il Gabinetto di Storia Naturale del Liceo Virgilio attualmente è allestito in un'aula al piano ammezzato dell'ediï¬cio. Negli imponenti armadi in noce e nelle vetrine che arredano la stanza sono esposti reperti e modelli che riguardano tutti i campi di studio delle scienze naturali, dalla mineralogia alla botanica, dall'anatomia comparata alla zoologia: un patrimonio culturale e scientiï¬co di diverse migliaia di pezzi, acquisiti nell'arco di oltre duecento anni.
Accanto ai materiali sono custoditi alcuni antichi inventari manoscritti, che si sono rivelati preziosi per ricostruire la storia delle raccolte, attribuire il corretto valore scientiï¬co a campioni altrimenti anonimi e ricomporre alcuni nuclei di collezioni che erano stati dispersi nel corso degli anni. La data più antica ritrovata in tali manoscritti ci riporta al 1777 ed è vergata all'inizio della «Nota di produzioni naturali state ultimamente donate alla R. Accademia delle Scienze e Belle Lettere da sua eccellenza Don Gio. Bat. del S.R.I. conte d'Arco».
La presenza di questa nota al Liceo "Virgilio" è testimonianza certa del passaggio di materiali dal museo dell'Accademia al gabinetto liceale che veniva istituito proprio in quegli anni. Fra i campioni citati in questo breve elenco, di sole trentacinque voci, sono riconoscibili con certezza i pesci fossili di Bolca, un esemplare di Pinna nobilis, un rostro di Xiphias gladius, descritto come «armatura di pesce spada», tre gorgonie e due coralli del genere Fungia, inseriti secondo la classiï¬cazione del tempo nel «Regno Vegetabile».
Il primo inventario delle Macchine di Fisica Sperimentale risale al Febbraio del 1776 a firma del professor Nicola Bartoccini, perugino e dottore in medicina, che insegnò fisica sperimentale sino agli inizi dell'800. Quel primo inventario in realtà è più un elenco di materiali, non troppo organizzato, che non un vero e proprio inventario. Sono ancora identificabili una calamita artifiziale, con la sua armatura di legno dotata di un anello per mezzo del quale era possibile appenderla, e un pezzo di ferro con un foro al centro: un dispositivo atto a misurare la forza di attrazione della calamita appendendo al pezzo di ferro pesi via via crescenti sino ad arrivare allo stacco.
Nell'elenco si fa pure cenno a due emisferi magdeburgici tutt'oggi presenti nel museo di Fisica e che, per foggia, potrebbero essere quelli elencati in questo inventario e poi ripresi in quelli successivi. Attualmente degli oltre duecento pezzi che fanno parte della Collezione ve ne sono circa una ventina databili alla fine del '700; tra questi spicca una macchina di Atwood - fatta per verificare sperimentalmente le leggi della dinamica - costruita a Londra da George Adams prima del 1796: attualmente risulta la più antica presente sul territorio nazionale e, probabilmente, appartenente al lotto delle prime dieci costruite al mondo. Molti altri sono del resto gli apparati di pregio e di rilevanza storica e tra questi annoveriamo una decina di dagherrotipi della metà dell'800, per visioni stereoscopiche, di misure assolutamente uniche.
Nella torre che sovrasta il Liceo, conosciuta come la Specola, ha sede dal 1828 un osservatorio meteorologico, tutt'ora in funzione, la cui raccolta dati era affidata ai professori di Fisica del Liceo e ai vari tecnici di laboratorio sino al 1995. Da allora la raccolta dati venne affidata al consorzio Co.Di.Ma – Condifesa Mantova Cremona, ora riconosciuta dalla WMO (World Meteorological Organization) come sede di un osservatorio meteorologico centenario (in realtà bicentenario). Tutti i dati raccolti, con poche eccezioni, sono ancora conservati in registri manoscritti. Da sottolineare come questo faccia del Liceo Virgilio di Mantova l'unica scuola in Italia sede di un osservatorio climatologico.
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