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Focus sulla biodiversità al convegno ‘Aree umide’ organizzato dal Parco del Mincio. L’appello del Vescovo: ‘l’ambiente è la nostra casa comune’

Mantova ParcoDelMincio AreeUmide-Convegno1MANTOVA, 30 nov. – Ha fatto registrare un'ampia partecipazione il convegno "Aree umide, un scrigno di biodiversità, un polmone per l'umanità", che si è tenuto ieri presso la sede del Parco del Mincio. Organizzato dall'Ente Parco con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e di Regione Lombardia ha offerto un focus multidisciplinare sui molteplici benefici generati dagli ambienti caratterizzati dalla compresenza di acqua e terra.

Un patrimonio ecologico di cui il Parco è ricco, includendo al suo interno tre - Valli del Mincio, Paludi di Ostiglia e Isola Boscone - delle sei zone umide di importanza internazionale presenti in Lombardia, e che viene tutelato con diffusi interventi di conservazione e di gestione attiva.

Le aree umide svolgono infatti un rilevante ruolo ecosistemico, costituiscono bacini di biodiversità e rappresentano una difesa naturale contro le conseguenze dei cambiamenti climatici, ed è perciò necessario contrastare i processi, naturali e antropici, che a livello globale ne stanno compromettendo il mantenimento.

Mantova ParcoDelMincio AreeUmide-Convegno2Introdotti dal presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer, i lavori si sono aperti con i saluti degli assessori regionali Giorgio Maione e Gianluca Comazzi, di Adriana Nepote, assessore del Comune di Mantova, e di Carlo Bottani, presidente della Provincia.

Un forte appello ad adottare nuovi modelli di sviluppo è arrivato dal Vescovo di Mantova Marco Busca. "L'ambiente è la nostra casa comune, che tutti dobbiamo tutelare. La tecnologia legata alla finanza non vede la complessità dei legami di uno sguardo ecosistemico, la tossicità del profitto speculativo deve essere sostituita da un paradigma di ecologia integrale".

Francesca De Cesare, dirigente struttura Parchi e Aree Protette di Regione Lombardia, ha evidenziato l'impegno di Regione per il miglioramento delle aree protette esistenti, per il loro ampliamento e per l'istituzione di nuove aree, a partire dalle istanze che devono provenire dai territori.

Il convegno ha preso in esame anche le declinazioni concrete del connubio tra tutela dell'ambiente e sviluppo sostenibile. Nicola Baraldi, CEO di Iridenergy Srl, ha illustrato un progetto di start up, elaborato in collaborazione con il Parco, basato su una tecnologia innovativa in grado di utilizzare le biomasse organiche, composte dai sedimenti e dalla vegetazione invasiva sfalciata nelle Valli e nel lago Superiore, per la produzione di biochar da impiegare in agricoltura e per la generazione di energia rinnovabile.

"La nuova normativa sui crediti di carbonio volontari - ha evidenziato il presidente Maurizio Pellizzer - rende vantaggioso anche per il mondo agricolo il mantenimento delle aree umide".

I docenti universitari Luca Adami, del Dipartimento Ingegneria Civile e Ambientale UniversitĂ  di Trento, e Aldino Bondesan, Dipartimento Scienze Storiche, Geografiche e dell'AntichitĂ  UniversitĂ  di Padova, hanno analizzato le caratteristiche ecologiche, i fattori di minaccia e il ruolo che le aree umide svolgono nel contrasto ai cambiamenti climatici, in particolare per la capacitĂ  di cattura dell'anidride carbonica, cinque volte superiore alle foreste.

Il valore culturale delle aree umide e l'impegno sociale per l'ambiente sono stati descritti da Luigi Maione, Governatore Rotary Distretto 2050, e Sara Giglioli, FAI Mantova.


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