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Uffici Giudiziari di Mantova, FP Cgil Mantova: 'grave carenza di personale che si attesta ben oltre la media nazionale. A rischio la tenuta psicofisica di lavoratrici e lavoratori e il funzionamento degli uffici'.

Mantova Tribunale1MANTOVA, 23 mar. - Una carenza di personale grave e ormai cronica quella degli uffici giudiziari di Mantova che sta avendo ripercussioni, oltre che sul funzionamento degli uffici stessi, anche sulle condizioni psicofisiche dei dipendenti attualmente in forza, letteralmente oberati di lavoro.

I numeri, come denuncia la segretaria di Fp Cgil Mantova Elena Giusti, evidenziano in maniera chiara la criticità della situazione.

Gli uffici del Tribunale oggi in quasi tutte le figure professionali registrano una carenza del 45%. Una percentuale che aumenta, arrivando a punte superiori al 50%, per le figure del cancelliere, dell'assistente giudiziario, del funzionario addetto all'Ufficio del processo, dell'operatore data entry a tempo determinato, del conducente di automezzi e dell'ausiliario. All'ufficio Nep si registra una scopertura del 44% con percentuali che salgono oltre il 50% per le figure di funzionario Unep e Ufficiale Giudiziario.

Non va certo meglio per l'Ufficio del Giudice di Pace dove la vacanza della pianta organica è del 50%, con una percentuale che sale al 100% per le figure del funzionario giudiziario.

Una sofferenza complessiva di organico che si attesta ben oltre la media nazionale.

"Una condizione, questa - spiega Elena Giusti - che mette a rischio il corretto funzionamento dell'Ufficio stesso". Ma la situazione, già grave, è destinata "a peggiorare - aggiunge Giusti - a causa dei prossimi pensionamenti e dimissioni per superamento di altri concorsi di alcuni dipendenti. Tribunale e Ufficio del Giudice di Pace arriveranno a una scopertura pari rispettivamente al 50,45% e al 62,50%, mentre all'UNEP rimarrà un solo ufficiale giudiziario a fronte delle 8 unità previste".

E' evidente che una tale carenza di organico, sottolinea Fp Cgil Mantova, fa inevitabilmente aumentare i carichi di lavoro assegnati individualmente e per gruppo e questa situazione sta "mettendo a rischio - aggiunge la Segretaria di Fp Cgil Mantova - la tenuta psicofisica delle lavoratrici e dei lavoratori, la maggior parte non più giovanissimi". Oltre alla salute del personale questi deficit di organico hanno ripercussioni anche sull'efficienza organizzativa e produttiva degli uffici interessati che continuano a funzionare correttamente solo grazie all'impegno, alla disponibilità, alla dedizione e al senso di responsabilità delle lavoratrici e dei lavoratori che meritano un riconoscimento per questo, ma "purtroppo - evidenzia Giusti - dobbiamo constatare il poco apprezzamento mostrato dalla dirigenza nazionale".

Inoltre, sotto il profilo economico "rileviamo - afferma la sindacalista - che non sono state pagate l'indennità e la premialità di 3 anni. Sotto il profilo professionale, è gravissimo che non si sia sottoscritto il contratto integrativo di ente che permette la valorizzazione del personale e i passaggi di area". Una tale situazione rende, evidentemente urgente un piano di assunzioni anche attingendo alle graduatorie vigenti e stabilizzando tutto il personale precario per continuare a far funzionare gli uffici, ma anche perché "non è più accettabile - aggiunge Elena Giusti - un carico di lavoro così pesante. Le lavoratrici e i lavoratori non sono più disponibili ad accettarlo. Sono a disposizione di questo Ministero le graduatorie degli idonei a cancellieri e direttore a cui si può attingere per assumere in breve tempo il personale".

Per questo Fp Cgil Mantova chiede alle autorità competenti un intervento risolutivo nel più breve tempo possibile. "Diversamente - conclude Giusti - metteremo in campo ogni utile iniziativa per la tutela, in primis, della salute delle lavoratrici e dei lavoratori, nonché del diritto alla giustizia in tempi certi di ogni cittadino".

Una situazione, quella dei lavoratori del Ministero di Giustizia, critica anche a livello regionale, come evidenziato anche nell'ultimo presidio del 10 marzo scorso davanti al Tribunale di Milano organizzato da Fp Cgil Lombardia, Fp Cisl Lombardia e Uilpa Lombardia. Un presidio in cui si è evidenziato come a quattro mesi dall'insediamento dei nuovi vertici del Ministero, nonostante le gravissime criticità delle amministrazioni della Giustizia, ben note ai vertici, nulla è stato fatto.


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