Virgilio incontra Sordello: tornata l’epigrafe dantesca sulla facciata di Palazzo Castiglioni in piazza Sordello. Era andata persa con i restauri del 1965
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- Creato 16 Novembre 2021
- Pubblicato 16 Novembre 2021
MANTOVA, 16 nov. - La lapide che cita il brano del Purgatorio dalla Divina Commedia in cui Virgilio incontra Sordello da Goito è tornata al suo posto, sulla facciata di Palazzo Castiglioni in piazza Sordello.
Si tratta in realtĂ di un accurato rifacimento migliorativo di quella preesistente, andata persa durante i lavori di restauro del 1965, realizzato dall'Amministrazione Comunale su suggerimento del Comitato di Mantova della SocietĂ Dante Alighieri.
L'epigrafe rappresenta una testimonianza legata alla ricorrenza dantesca del 2021, per il settecentesimo anniversario della morte del Sommo Poeta.
L'inaugurazione della lapide si è tenuta questa mattina alla presenza dei sindaci di Mantova, Mattia Palazzi, e di Goito Pietro Chiaventi, del presidente del consiglio comunale di Mantova Massimo Allegretti, del professor Rodolfo Signorini, del Soprintendente Gabriele Barucca, di Veronica Ghizzi, direttore dei Musei Civici e di altri esponenti del mondo della cultura mantovana.
Il professor Signorini ha recitato il brano della Divina Commedia tratto dal VI Canto del Purgatorio che è riportato sulla lapide. Lo studioso ha posto in risalto come l'abbraccio tra i due poeti mantovani esalti la loro appartenenza ad una terra che ha una vocazione letteraria, artistica e culturale.
"E' un'identità che ci appartiene – ha osservato il sindaco di Goito Chiaventi -. Virgilio e Sordello sono nostri punti di riferimento per il nostro patrimonio culturale".
Esprimendo il suo apprezzamento per l'iniziativa, il sindaco Palazzi ha colto l'occasione per annunciare l'impegno del Comune a restaurare nel 2022 il monumento di Virgilio nell'omonima piazza.
Questo il testo riportato sulla lapide
VENIMMO A LEI: O ANIMA LOMBARDA,
COME TI STAVI ALTERA E DISDEGNOSA
E NEL MOVER DE LI OCCHI ONESTA E TARDA!
ELLA NON CI DICËA ALCUNA COSA,
MA LASCIAVANE GIR, SOLO SGUARDANDO
A GUISA DI LEON QUANDO SI POSA.
PUR VIRGILIO SI TRASSE A LEI, PREGANDO
CHE NE MOSTRASSE LA MIGLIOR SALITA;
E QUELLA NON RISPUOSE AL SUO DIMANDO,
MA DI NOSTRO PAESE E DE LA VITA
CI 'NCHIESE; E 'L DOLCE DUCA INCOMINCIAVA
"MANTÜA ...", E L'OMBRA, TUTTA IN SÉ ROMITA,
SURSE VER' LUI DEL LOCO OVE PRIA STAVA,
DICENDO: "O MANTOANO, IO SON SORDELLO
DE LA TUA TERRA!"; E L'UN L'ALTRO ABBRACCIAVA.
DANTE
PURGATORIO CANTO VI, VV. 61-78
1321 – 2021
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