Ex Burgo, pronto il piano industriale Pro-Gest. 100 dipendenti diretti, cogestione di 30 megawatt e termovalorizzatore da 80mila tonnellate di ultima generazione
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- Creato 08 Febbraio 2016
- Pubblicato 08 Febbraio 2016
ANTOVA, 8 feb. – Ci vorrà un anno dal momento del via per far ripartire l'ex Cartiera Burgo dando lavoro a 100 dipendenti diretti, ad altri 100 di aziende coinvolte nell'attività e altrettanti trasportatori.
Le necessità energetiche sono di una produzione combinata di energia e vapore, 30 MW e termovalorizzatore da 80mila tonnellate, garantite nel pieno rispetto delle norme.
La presentazione alle autorità mantovane dell'allegato piano industriale del Gruppo Pro-Gest per la ripresa dell'attività dell'ex Cartiera Burgo è avvenuta questa mattina presso la sede di Confindustria Mantova, seguita da una conferenza stampa a cui hanno preso parte Bruno Zago, fondatore del Gruppo trevigiano, suo figlio Francesco, il presidente di Assocarta, Paolo Pulicchi, Alessandro Pastacci e Francesca Zaltieri, presidente e vice della Provincia di Mantova, e il presidente di Confindustria Mantova Alberto Marenghi.
E' stato Francesco Zago a definire i tratti salienti dell'impegno nella ricostruzione dello stabilimento di Mantova, che rappresenta il più importante investimento del Gruppo, 150 milioni di euro, destinato a farlo diventare il numero uno nella produzione di carta riciclata e cartone ondulato leggero.
Sarà il fiore all'occhiello della Pro-Gest, e richiederà un anno di lavori, dal momento dell'avvio, per la completa ricostruzione del processo produttivo, dal momento che la proprietà ha scelto la strada dell'innovazione tecnologica, e non la riconversione, per assicurare alla realtà produttiva mantovana una assoluta competitività sui mercati per almeno 30-40 anni.
La progettazione si avvale dell'esperienza derivata dal recupero della Cartiera Villa Lagarina, avviato con successo una decina d'anni fa, che oggi è la più grande cartiera italiana oltre che la più produttiva e la più virtuosa sul piano ambientale.
Sul piano occupazionale Francesco Zago ha confermato che la cartiera avrà circa 100 dipendenti diretti, quando l'attività sarà a regime, a cui si aggiungeranno altri 100 di altre aziende addette alle operazioni quotidiane correlate e un numero simile di autotrasportatori per l'approvvigionamento e la spedizione delle merci.
La struttura, altamente tecnologica, necessiterà dell'intervento di un centinaio di tecnici internazionali per seguire le fasi di avvio dell'attività . I primi 18 mesi saranno dedicati allo smontaggio degli impianti obsoleti, alle opere edili, al montaggio delle nuove attrezzature e al cablaggio dello stabilimento per avviare il funzionamento della "macchina continua", della preparazione degli impasti, del nuovo impianto di cogenerazione e l'aggiornamento del termovalorizzatore.
Confermato da Francesco Zago che l'azienda intende produrre energia esclusivamente per il proprio fabbisogno, produzione combinata di circa 30 megawatt e termica di 120 tonnellate di vapore.
Sull'eventualità di utilizzo del termovalorizzatore per scarti provenienti dall'esterno è stato il titolare Bruno Zago a precisare che c'è già un'autorizzazione di smaltimento di 80mila tonnellate "che intendiamo utilizzare al massimo, perché per noi l'energia è fondamentale per dare vita al progetto della cartiera".
Dal punto di vista dell'impatto ambientale il nuovo impianto sarà nettamente migliorativo rispetto al termovalorizzatore precedentemente in uso da una ventina d'anni, "anche utilizzando pienamente le 80mila tonnellate, si ridurranno di almeno il 50% le emissioni", sulla base di esperienze diffuse in tutta Europa e nel pieno rispetto delle normative vigenti.
Per quanto riguarda gli scarti da smaltire, Bruno Zago ha confermato che prima di tutto si utilizzeranno quelli della cartiera stessa ed eventualmente per raggiungere il tetto delle 80mila tonnellate proporrà di accogliere esclusivamente quelli degli altri stabilimenti del Gruppo.
Il presidente della Provincia Alessandro Pastacci, pur non entrando nel merito specifico del piano presentato dalla Pro-Gest, che spetterà alla Conferenza dei Servizi, ha sottolineato il valore dell'impatto complessivo del progetto dal punto di vista occupazionale, ambientale e anche della serietà e delle sue prospettive a lungo termine.
Tutti gli aspetti verranno approfonditi in fase autorizzativa per il riesame con voltura dell'Autorizzazione Integrata Ambientale, AIA, che si chiuderà entro 150 giorni, e la valutazione dovrà tenere in conto l'equilibrio tra l'obiettivo primario della sostenibilità ambientale, e della circolarità dei rifiuti, e l'interessante futuro occupazionale che si prospetta.
Il presidente Pastacci ha evidenziato anche il positivo interessamento della nuova cartiera per la banchina sulle acque del lago, in prospettiva di future sinergie col porto di Valdaro, e la sua affermazione della centralità del polo logistico di Mantova per il nord/centro Italia.
Segnalata anche la sensibilità dell'azienda rispetto al pregio architettonico dell'edificio progettato da Pier Luigi Nervi che, oltre ad essere un sito produttivo essenziale, potrà essere oggetto di valorizzazione come spazio culurale.
Alle 14.30 ivertici del Gruppo Pro-Gest hanno incontrato le rappresentanze sindacali per illustrare il master plan dell'azienda, che è disponibile da questa sera anche sul sito internet della Pro-Gest e su quello della Provincia di Mantova.
Questi il primo commento della Uil. "Dopo l'incontro tenutosi presso la sede di Confindustria tra i dirigenti di Pro-Gest e i segretari delle sigle confederali, la Uil di Mantova si ritiene moderatamente soddisfatta.
La presentazione del gruppo trevigiano e la conferma del piano di investimenti dimostrano un particolare interesse per la riconversione della ex-cartiera Burgo. "Abbiamo potuto constatare l'impegno di Pro-Gest ad investire su Mantova, considerata logisticamente strategica per la produzione del cartoncino ondulato" commenta il segretario provinciale della Uil, Paolo Soncini, presente in sala insieme a Roberto Retrosi della segreteria nazionale della Uilcom.
Soncini si sofferma poi sulla delicata questione occupazionale: "la conferma del centinaio di posti di lavoro che si verrebbero a creare con la riapertura della cartiera è un fattore decisamente positivo che si accompagna all'impegno ad assumere lavoratori a partire dagli ex-dipendenti Burgo".
La questione della tempistica per la riapertura preoccupa la Uil che, nell'ottica di salvaguardare l'occupazione e l'ambiente, per poter fare una osservazione puntuale nel merito attende il parere degli uffici tecnici preposti; su questo punto Soncini precisa: "l'investimento a lunga scadenza del gruppo Pro-Gest è positivo, adesso occorre considerare i tempi e le modalità di riapertura e successivamente passare al tavolo di confronto con i sindacati per offrire ai lavoratori le migliori condizioni possibili".
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