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Abraham Yehoshua: 'Dovremmo iniziare a dimenticare, smettere di rivangare il passato'

 

Mantova Festivaletteratura YehoshuaMANTOVA, 7 set. – Abraham B. Yehoshua ospite dopo quindici anni al Festivaletteratura, ha raccontato nell'evento "Ascoltare l'anima e non il cervello" vicende storiche di una terra in perenne conflitto.

Tra i piĂą grandi scrittori israeliani, nel suo recente romanzo Il tunnel ha caricato Gerusalemme e Tel aviv di forti elementi simbolici e surrealisti. 

Con lui il giornalista Wlodek Goldkorn, per parlare di identitĂ  nazionale, progetti futuri e multiculturalismo, con una sottile ironia e la sua personale visione laica.

Nelle prime pagine del romanzo si trova il DNA di tutto il romanzo da cui si sviluppa tutta la storia. "Impiego circa quattro o cinque per scrivere le prime pagine di un libro. Inizialmente non so come sarĂ  e quando procedo nella stesura, torno alle prime pagine per vedere se il dna che ho fissato all'inizio, funziona".

In queste primissime pagine bisogna incoraggiare la forza del cuore contro il progressivo inaridimento del cervello. Oltre al desiderio, difatti, c'è molta cura reciproca che oltrepassa l'usura del tempo. Una specie di elogio a favore dell'amore coniugale duraturo: "Io voglio difendere il matrimonio. Molti lo criticano, che facciano pure. Io sono stata sposato per 56 anni, la morte di mia moglie è avvenuta a metà della stesura del romanzo. Tutti i miei libri sono dedicati a lei. Ho sofferto molto e mi ci è voluto del tempo per riprendere a scrivere" aggiunge l'autore. E continua "alcuni aspetti della descrizione della donna, richiama la malattia della moglie. Oltre al senso dell'umorismo, c'è molta morte".

La demenza senile: dimenticare certe cose permette di vivere. Tutti pensano che la demenza sia tremenda. Ai palestinesi e agli ebrei dico solo che dobbiamo iniziare a dimenticare, smetterla di rivangare il passato. Troppa memoria, ricordare troppo sta diventando pericoloso. Non possiamo sempre e soltanto ricordare. Gli ebrei sono rimasti bloccati nella loro memoria".

Cosa è il tunnel? "Un dispositivo simbolico. Tante identità diverse che si richiudono su se stesse e si scontrano. Tutti abbiamo paura della globalizzazione perché ci rende uguali e ci aggrappiamo alla nostra identità cercando di prevalere. Dobbiamo cercare di costruire dei tunnel con identità diverse dalla nostra" afferma Yehoshua.

"L'unica prospettiva per una vita in pace tra israeliani e palestinesi è uno stato comune, molti ne hanno paura: non è più possibile la soluzione in due stati. L'apartheid non è più possibile. L'unica soluzione è vivere insieme in un unico stato".

Marina Storti

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Scaricate, consultate e stampate gratuitamente Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova. La versione cartacea sarĂ  reperibile nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.

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