Attualità e metafora di The Raft nell'incontro con Bill Viola a Palazzo Te
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- Creato 13 Dicembre 2013
- Pubblicato 13 Dicembre 2013
MANTOVA – Argomento principale dell'incontro col suo autore Bill Viola, la video-installazione The Raft, opera realizzata nel 2004 in occasione dei Giochi Olimpici di Atene e ora in mostra nelle sale napoleoniche di Palazzo Te, rivela pienamente l'attualità del messaggio metaforico e del potere evocativo delle sue immagini.
La proiezione racconta in circa 10 minuti la vana resistenza di un gruppo eterogeneo di 19 persone che vengono investite e travolte da violenti getti d'acqua ma che, col placarsi dell'inondazione, trovano faticosamente la forza di rialzarsi.
L'installazione video-sonora, registrata in studio a inquadratura fissa e ad alta velocità , viene riprodotta rallentata creando un effetto dilatato di forte coinvolgimento emotivo nello spettatore.
Cadere e risollevarsi, l'esigenza universale di sopravvivenza, il rapporto dell'uomo con la natura e con gli eventi imprevedibili sono i temi cruciali dell'espressione estetica e tecnologica di Bill Viola e hanno alimentato la sua esposizione di fronte al folto pubblico presente nella sala polivalente di Palazzo Te.
Il dialogo tra l'Assessore alla cultura del Comune di Mantova Marco Tonelli e quello che è considerato il più insigne esponente della video arte ha evidenziato la profondità della fase creativa che sottende la concreta realizzazione e, come espresso direttamente dall'artista, la fondamentale importanza della sua collaborazione con la moglie Kira Perov.
Entrambi affascinati dalla tridimensionalità e dal senso di sorpresa provocato dagli affreschi della giuliesca Sala dei Giganti, Bill Viola e Kira Perov in questo inatteso stupore hanno trovato affinità espressive e metaforiche con la zattera carica di umanità rappresentata in The raft.
Ma le parole di Bill Viola hanno ampliato l'orizzonte dell'interesse artistico all'influenza delle tematiche a lui care della spiritualità e del misticismo sottolineando l'importanza della ricerca introspettiva e la necessità di resistere alla chimera illusoria della perfezione, a conservare uno spazio aperto alla casualità .
La sua arte colpisce per spettacolarità ed imponenza tecnologica ma, infatti, tra la razionalità del progetto e l'esito suggerito lascia una zona incompiuta che impone la completa partecipazione emotiva dello spettatore. Tra l'ordine e il caos c'è una zona inesplorata ed è lì, come afferma Bill Viola, che l'arte si inserisce.
The Raft, a Palazzo Te fino al 20 febbraio 2014.
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Guido Mario Pavesi
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