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Ritorno a scuola in presenza e doppi turni di ingresso, Flc-Cgil Mantova: 'Basta chiedere sacrifici sempre e solo a personale scolastico senza dar loro strumenti, servono decisioni politiche'

Scuola Autobus2MANTOVA, 06 gen. - La ripresa in presenza di almeno il 50% degli studenti delle scuole superiori mantovane, come di quelle italiane, è stato spostato all'11 gennaio dal Consiglio dei Ministri che sul tema ha discusso non poco, e continua a farlo, ma questi pochi giorni non risolveranno i problemi che Flc Cgil Mantova sta sollevando da ormai 8 mesi.

"Pur in mancanza di dati certi, da noi più volte richiesti ad Ats e alle autorità sanitarie competenti - spiega Pasquale Andreozzi, segretario provinciale di Flc Cgil Mantova - possiamo affermare che i contagi non avvengono all'interno degli istituti scolastici, dove le procedure di sicurezza vengono rigidamente osservate e fatte rispettare da tutto il personale, ma il rischio più alto è fuori: sui bus, alle fermate dove si creano assembramenti e anche agli ingressi delle scuole dove servirebbe personale di sorveglianza".

Ma, nonostante questo fattore di rischio sia noto e più volte sia stata evidenziato dai Sindacati, "in questi 8 mesi - prosegue Andreozzi - non abbiamo visto passi avanti concreti e tangibili verso la sua risoluzione. Non sono stati acquistati nuovi bus, il personale scolastico aggiuntivo si è rivelato poco più di un pannicello caldo e a livello strutturale sono pochi e insufficienti i nuovi spazi creati". La soluzione che si è trovata è stata quella di sfalsare gli orari di ingresso e uscita dei diversi istituti "facendo leva - continua Andreozzi - ancora una volta sulla buona volontà, la disponibilità e il senso di responsabilità del personale scolastico, sia dei dirigenti, sui quali è posto un pensante carico di responsabilità aggiuntive, sia del personale docente, sia Ata. Ma non è possibile che ogni volta che c'è da trovare una soluzione si chiedano sacrifici ai dirigenti scolastici, ai docenti, al personale scolastico amministrativo, ai collaboratori e anche agli studenti".

In assenza di interventi strutturali effettivi e risorse aggiuntive adeguati, si ottiene solo un'estensione della flessibilità del personale, senza realmente incidere sulla realtà dell'assetto scolastico, svantaggiando i ragazzi nel processo di apprendimento, gravando ancor più sulle persone, come le riunioni e il confronto incessante di questi primi giorni di gennaio con dirigenti e docenti e personale, dimostrano: "la soluzione non può essere - continua Andreozzi - quella di sfalsare gli orari di entrata e uscita degli studenti, perché allora vuol dire che non si tiene conto di cosa sia davvero una scuola e come operi, come funzioni e nemmeno del fatto che esistono necessità diverse, come quelle dell'inclusività per alunni fragili. Con questa organizzazione ci sono docenti che, a causa di questi cambiamenti, potrebbero stare a scuola dalle 7 del mattino alle 16 e comunque, non abbiamo personale sufficiente a garantire la sorveglianza e la pulizia. A settembre serve anche un mese per organizzare un orario scolastico e qui si chiede in continuazione di modificarlo. E poi, scusate se è poco, come faranno i collaboratori scolastici a garantire la pulizia con orari e turnazioni così stretti? Se Chiedono sacrifici alla scuola allora diano gli strumenti per affrontarli, servono persone".

Flc Cgil è convinta che la didattica a distanza non possa essere protratta troppo a lungo, perché a rimetterci saranno gli studenti e "spingiamo perché si torni alla didattica in presenza, ma non così, scaricando le tensioni politiche sulla scuola". Il sindacato si dice disponibile a discutere sulla flessibilità richiesta per tornare gradualmente alle lezioni in presenza, ma per prima cosa "servono le decisioni politiche, servono uniformità e regole chiare per tutti. Non è possibile che quando si tratta di prendere decisioni, chi deve farlo faccia appello all'autonomia degli istituti e dei territori" dice ancora Andreozzi. "Tutti gli istituti - spiega ancora il segretario di Flc Cgil Mantova - hanno provveduto a fare consigli d'istituto, riunioni di staff anche a cavallo di Natale per cercare di consentire il ritorno in presenza almeno del 50%, hanno detto sì allo sfalsamento degli orari, riducendo l'ora a 50 minuti e altro ancora, facendo appello al senso di responsabilità di tutti, ma lo ripeto, basta chiedere sacrifici sempre alle stesse persone senza dar loro strumenti".


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