Proibizionismo di genere, Regione Lombardia vota la mozione per togliere da tutte le scuole lombarde i libri a sostegno della teoria gender

MANTOVA, 7 ott. - Ritirare da tutte le scuole di ogni ordine e grado di tutte le province della Lombardia i libri che, più o meno, si rifanno e promuovono la, cosiddetta, teoria del gender. Anche le scuole della provincia di Mantova, dunque, cadono nel tritalibri leghista.

Una sorta di "proibizionismo di genere e letterario" passato nell'aula del consiglio regionale grazie a una mozione del leghista Massimiliano Romeo, approvata con 38 voti a favore, 29 contrari e un astenuto.

Ma il documento, illustrato in aula da Jari Colla, esponente ach'essa della Lega Nord, chiede "il rispetto del ruolo predominante dei genitori nell'educazione alla affettività dei figli e un loro coinvolgimento nelle strategie educative delle scuole lombarde".

Durissime le critiche delle opposizioni, soprattutto quelle del Movimento Cinque Stelle che ha votato contro la mozione. Paola Macchi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle della Lombardia, dichiara: "In Consiglio regionale la Lega Nord sta perdendo tempo a spese dei lombardi. Si insiste nel parlare di una teoria inesistente: non ha teorici di riferimento né un supporto bibliografico utile se non scritto da coloro che la contestano. La teoria gender è un'enorme montatura utile a fare terrorismo psicologico che confonde elementi come il rapporto tra sessi, la pianificazione familiare, l'educazione sessuale a scuole e le nuove famiglie lgbt che meritano diritti. E' un minestrone assurdo e se vogliamo davvero proteggere i nostri figli dovremmo proteggerli dalle panzane dei politici e dalle falsificazioni del dibattito pubblico. L'educazione sessuale e l'educazione all'accettazione di ogni diversità a scuola oltre che utile è fondamentale per costruire una convivenza civile".

Un argomento delicato, discusso moltissimo negli ultimi tempi anche a Mantova dove, qualche giorno fa, è andato in scena un convegno, organizzato dal gruppo consigliare leghista nel consiglio comunale di Mantova, proprio contro le teorie di genere. E a Buscoldo, proprio la settimana scorsa, è arrivato anche l'ultracattolico Mario Adinolfi, autore del libro Voglio la mamma, fra i più strenui oppositori della ideologia del gender.

Vogliono annullare le differenze fra maschio e femmina e vogliono farlo partendo dai bambini. Questo, a grandi linee, sostengono i crociati anti ideologia Gender, che sa tanto di invenzione strumentale da parte degli stessi che vogliono contrastarla.

Il ministro dell'Istruzione Giannini è stata chiara nel dire che "chi parla di teoria gender in relazione al progetto educativo della riforma della scuola compie una truffa culturale. La riforma si preoccuperà di attuare i principi di pari opportunità - sostiene sempre il ministro - promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni".

Insomma, una teoria piuttosto civile e ben lontana da quello che stanno sostenendo i crociati 'anti gender'.

Emanuele Salvato