'Vedo gente fare cose': Da martedì 26 marzo al cinema del carbone prende il via la rassegna su design, manifatture e fabbriche curata da Paolo Ferrarini
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- Creato 25 Marzo 2024
- Pubblicato 25 Marzo 2024
MANTOVA, 25 mar. - Conosciamo bene gli oggetti che usiamo tutti i giorni. Li ammiriamo, li utilizziamo, li trasformiamo, a volte persino li amiamo o li disprezziamo. Ma sappiamo davvero come vengono realizzati? Da martedì 26 marzo prende il via al cinema del carbone Vedo gente fare cose, storie di design, manifatture e fabbriche viste attraverso il cinema.
Paolo Ferrarini, ricercatore, docente e content curator, nelle tre serate della rassegna presenterà una serie di lungometraggi e cortometraggi di epoche diverse, in cui le persone fanno cose, pensano e realizzano, nel meraviglioso dialogo tra architetti e maestranze, tra designer e fabbriche, un confronto che definisce in maniera fondamentale l'essenza stessa del design. Un sorprendente dietro le quinte della nascita di alcuni degli oggetti che sono stati o che sono tuttora a noi familiari, finalmente svelati alla macchina da presa.
Ad aprire la rassegna martedì 26 marzo è Objectified di Gary Hustwid, un film che affronta il nostro complesso rapporto con gli oggetti fabbricati e che cerca di capire che cosa possiamo imparare su chi siamo e chi vogliamo essere dagli oggetti di cui ci circondiamo, puntando lo sguardo sulla creatività all'opera dietro ogni cosa, dagli spazzolini da denti ai gadget tecnologici.
Martedì 2 aprile è la volta di Alfabetò Mangiarotti, di Davide Maffei, accurato ritratto di una delle figure più asimmetriche e poliedriche del panorama del design e dell'arte italiana. Scultore, architetto, designer, autore di una ricerca trasversale tra le discipline, Mangiarotti è stato senz'altro un "combattente solitario" rispetto all'evoluzione delle scuole di pensiero dominanti nell'Italia del dopoguerra.
La rassegna si chiude martedì 9 aprile con Gli autori in fabbrica, una serie di cortometraggi su cinema e industria che parte da due classici del genere come Sette canne, un vestito di Michelangelo Antonioni – racconto della trasformazione della canna gentile nelle fibre del rayon nelle fabbriche della SNIA in Friuli subito dopo la Seconda Guerra Mondiale - e La canzone del polistirene di Alain Resnais, inno alla produzione della plastica sostenuto da un poemetto d'occasione scritto da Raymond Queneau e tradotto in italiano da Italo Calvino. Nella seconda parte della serata saranno proposti alcuni recenti lavori del fotografo e filmaker Gianluca Vassallo: Maestrie. L'azienda senza fabbrica (sulla creazione delle lampade Foscarini); The Circle - A family story (sulla produzione dei radiatori Tubes) e il recentissimo Le voci di Elia.
Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21.
Biglietti: intero 7 euro, soci del cinema del carbone e under 25 5 euro.
Per informazioni:
- Tel. 0376/369860
- email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
- web: www.ilcinemadelcarbone.it
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