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Mafia nigeriana e sfruttamento della prostituzione a Mantova, 'maman' 39enne arrestata dalla Mobile
MANTOVA, 24 apr. - Dopo lunghe e accurate indagini gli investigatori della Squadra Mobile di Mantova nel pomeriggio di ieri sono riusciti a rintracciare e ad arrestare in un'abitazione nella prima periferia di Mantova E.P., 39enne nigeriana con doppia cittadinanza anche italiana, considerata uno degli elementi di spicco di un sodalizio mafioso transnazionale riconducibile alla cosiddetta 'Mafia Nigeriana' attivo in tutta Europa e dedito, principalmente, alla tratta di giovani donne e al loro sfruttamento nella prostituzione.
Un'associazione per delinquere che aveva base in Togo da dove le giovani donne, soprattutto nigeriane, venivano fatte arrivare clandestinamente in Italia.
Un'organizzazione senza scrupoli che utilizzava anche riti esoterici, Voodoo, per ridurre in schiavitù ragazze arrivate clandestinamente soprattutto dalla Nigeria con la speranza di una vita migliore, presto rivelatasi un incubo quasi peggiore della loro realtà .
Importantissimo il lavoro degli investigatori della Squadra Mobile mantovana che sono riusciti a risalire alla presenza sul territorio mantovano della donna grazie alle indicazioni raccolte nel corso dei servizi antiprostituzione disposti con specifica ordinanza dal Questore Paolo Sartori nella zona di Cittadella. Servizi che, tra le altre cose, hanno portato all'espulsione di 3 donne nigeiane clndestinamente presenti nel nostro paese e per questo accompagnate alla frontiera.
Gli elementi raccolti dagli agenti hanno permesso di individuare l'abitazione della "maman" sulla quale già da tempo pendeva un procedimento penale per i reati di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento all'immigrazione clandestina. In attesa del passaggio in giudicato della sentenza di condanna, gli investigatori della Mobile hanno tenuto monitorati i movimenti della donna, che si è anche spostata da Mantova a San Remo dove ha continuato a esercitare la propria attività di sfruttamento della prostituzione.
Nel pomeriggio di ieri la sentenza di condanna è divenuta esecutiva e la 39enne nigeriana è stata arrestata dagli agenti della Questura e condotta in carcere dove dovrà scontare una pena di 4 anni e 6 mesi per i gravi reeati commessi.
Proseguono, nel frattempo, le indagini della Squadra Mobile finalizzate a verificare l'eventuale rete di conoscenze criminali attivate dalla donna nella nostra Provincia.
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