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Warrick e l'Isis: 'Raccontarne lo sviluppo per smontare la paura'

Mantova Festivaletteratura WarrickMANTOVA, 9 set. - Parlare di Isis, raccontarne lo sviluppo feroce e smontarne la paura è il fulcro del dialogo festivaliero tra il giornalista Guido Rampoldi e il due volte vincitore del premio Pulitzer, Joby Warrick.

L'autore di "Bandiere Nere. La nascita dell'Isis" viene descritto e introdotto da Rampoldi come un perfetto esempio di giornalismo anglosassone rigoroso, etico e dalla buona narrativa.

Eppure il giornalista italiano ricorda di come poco prima della invasione dell'Iraq, la stampa americana avesse sottovalutato i rischi di quella guerra: "è stata compresa la lezione o la storia si potrebbe ripetere?" è la domanda posta al collega statunitense.

Warrick sorride, ringrazia il pubblico, mostrandosi visibilmente emozionato per questa sua prima visita in Italia, e va dritto al punto. "Nel 2002 ero un novellino del campo del giornalismo nel campo dell'intelligence e cercavo di capire la situazione; mi accorsi che non c'erano prove della presenza di armi di distruzione di massa e c'era scetticismo anche tra gli esperti di armi e Medio Oriente, ma i miei articoli a riguardo non vennero presi sul serio nemmeno dai miei editori".

Addentrandosi nell'argomento, Warrick sottolinea che all'epoca gli Stati Uniti erano feriti dall'undici settembre e che era cambiato tutto, ci si ponevano meno domande e si era diffuso un sentimento patriottico molto forte. L'autore spiega inoltre che sicuramente la lezione è stata imparata, ma che le democrazie sono "fluide".

Rampoldi chiede dunque come veda Warrick il futuro dell'Isis: a questa domanda il giornalista statunitense sottolinea che nonosante le sconfitte militari, lo Stato Islamico evolve, cambia faccia, ma non è ancora arrivata la sua fine; la sua struttura cercherà nuove vie di insediamento, ripartendo magari dalla presenza militante nel cyberspazio dove prosegue la sua guerra comunicativa.

La ferocia esplicita dell'Isis è per i due autori un nodo chiave da indagare: Warrick spiega che questo elemento è stato più di una strategia, una spinta motivazionale, tattica e ideologica. Rifacendosi ai primi guerrieri musulmani, vogliono essere terrificanti per scioccare l'avversario e creare una paura irrazionale in occidente. Per l'autore sono riusciti a catalizzare l'attenzione con la loro efferatezza (es. in Siria) tentando di scatenare lo scontro di civiltà con l'occidente, ma sono anche odiati da tutti, compresi gli altri gruppi islamisti. "La scommessa è che abbiano bruciato così intensamente, da spegnersi rapidamente" chiosa Warrick.

Rampoldi chiede quanto contino in questa guerra gli aspetti materiali ed economici e il giornalista americano evidenzia che l'estremismo religioso, fanatico e criminale nel tempo ha attecchito anche nel mondo cattolico, portando l'esempio del Ku Klux Klan. Per questo Warrick è chiaro: "non combattiamo un gruppo di religiosi, ma una gigantesca banda criminale". E dato che ai criminali piacciono i soldi, Isis è una perfetta macchina economica: tangenti, mercato nero, rapine fanno parte delle fonti di sostentamento del movimento, diversamente da Al Qaeda che aveva più tradizionali "finanziatori".

Sollecitato da Rampoldi sul difficile rapporto tra esperti di intelligence e politici, Warrick ammette che esistono problemi di comunicazione e di ascolto che poi può portare a reazioni eccessive, come in Iraq, o ad estrema cautela, come In Siria. "Sicuramente la voce degli esperti dovrebbe avere maggiore peso, ma spesso la politica non si pone in ascolto" è il commento del giornalista del Washington Post. Dopotutto, nelle parole di Warrick, si legge la difficoltà di trovare soluzioni a quello che è stato definito "un problema venuto dall'inferno, in cui si muove una fitta rete di interessi geo-politici delle potenze maggiori, degli stati medio orientali e di gruppi in lotta da secoli.

Emanuele Bellintani

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Ulteriori approfondimenti sullo Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova, che potete scaricare gratuitamente in forma digitale o reperire nella versione cartacea nei principali punti di interesse del Festivaletteratura. 

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