Gli amici assenti di Beppe Severgnini, un tributo alla vita e agli autori che hanno reso grande il Festivaletteratura
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- Creato 11 Settembre 2016
- Pubblicato 11 Settembre 2016
MANTOVA, 11 set. – "Non è una veglia, ma un tributo alla vita e alle vite di quegli autori che sono stati qui, anche sul palco di piazza Castello, e hanno animato le nostre letture e le nostre vite".
E' la premessa di Beppe Severgnini e Stefania Chiale con cui, ieri sera, hanno dato il via ad un'avvincente carrellata di ricordi di alcuni di quei protagonisti, grandi della letteratura italiana e internazionale, che hanno contribuito a rendere il Festivaletteratura "l'evento che la comunitĂ delle parole, in tutto il mondo, ammira".
Un omaggio prezioso e sensibilissimo, in occasione della ventesima edizione , che ha trovato la sua fonte nel ricchissimo archivio da cui sono emerse voci e immagini, rare testimonianze della storia e dei successi del Festival.
Venti brevi capitoli di una storia raccontata con garbo e spigliata simpatia da Beppe Severgnini e Stefania Chiale iniziando dalle indimenticabili parole di Tiziano Terziani, nel 2002, ripreso seduto sul tavolo a dialogare con i suoi lettori. Lo scorrere della carrellata ha richiamato alla mente la vivace partecipazione di Giorgio Bettinelli (2004), il grande viaggiatore in Vespa e compagno di studi di Severgnini, quelle di Giorgio Faletti (1999, 2003, 2011), autentico caso letterario al suo esordio dopo una avviata carriera da uomo di spettacolo, e, poi, il fascino del narrare la vita di provincia portato al Festival da Luigi Meneghello nel 1999 e 2002.
Speciale il ricordo di Umberto Eco, presente a Mantova nel 2000 e nel 2004: doveroso silenzio, secondo le sue volontà . Di Fernanda Pivano (2000) è stato riproposto un breve ma significativo tributo in video; della presenza al Festival di Anna Politkovskaja (2005), la giornalista russa assassinata il 7 ottobre 2006 nell'ascensore del suo palazzo di Mosca, un toccante ricordo; di Mario Rigoni Stern l'affettuosa vicinanza umana mostrata negli anni (1998, 2003, 2006), altrettanto viva e sentita nelle immagini e nelle parole di Sebastiano Vassalli (1999, 2005, 2014).
L'agile scorrerevolezza della rassegna ha toccato grandi autori stranieri come Frank McCourt (2007), Doris Lessing (2004), il poeta francese Yves Bonnefoy (2007), per tornare all'Italia con una vulcanica Alda Merini (1999, 2008), la profonda introspezione di Andrea Zanzotto (1999), l'ironia di Giuseppe Pontiggia (1999, 2000, 2002), la viva testimonianza di Antonio Tabucchi (2004).
Una carrellata di grandissimi nomi proseguita con i premi Nobel Seamus Heaney, due volte al Festival nel 2010 e 2012, e Josè Saramago, a Mantova nel 1998 pochi mesi di ricevere l'ambitissimo riconoscimento. Dopo la brillante riapparizione di Eduardo Galeano (1997, 2008), la conclusione è stata riservata, ventesimo amico che ci ha lasciato, all'assiduo frequentatore del Festival Gianmaria Testa (1997, 2002, 2003, 2004, 2007, 2009).
Poche note con la sua chitarra per completare il percorso, apprezzatissimo dal pubblico che ha gremito piazza Castello, tra i ricordi vivi di chi ha dato tanto al Festivaletteratura e al cuore della gente.
Ulteriori approfondimenti e interviste esclusive sullo Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova, che potete scaricare gratuitamente in forma digitale o reperire nella versione cartacea nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.
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