Coronavirus, in Italia dal 14 al 20 ottobre contagi e decessi raddoppiati
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- Creato 23 Ottobre 2020
- Pubblicato 23 Ottobre 2020
ROMA, 23 ott. – In base al monitoraggio indipendente eseguito settimanalmente dalla Fondazione Gimbe, i contagi e idecessi da coronavirus sono raddoppiati nella settimana dal 14 al 20 ottobre, terapie intensive a +69% e ricoveri con sintomi a +66%.
Il rapporto positivi/casi testati è passato dal 7% al 10,9%. L'argine del tracciamento è saltato e i provvedimenti presi nei due Dpcm del Governo prima e dalle Regioni dopo sono insufficienti e tardivi rispetto al trend di crescita della curva epidemica. Servono immediatamente misure di contenimento più rigorose nelle aree a maggior diffusione del contagio al fine di evitare un nuovo lockdown generalizzato.
Questo, in sintesi, l'esito del monitoraggio che rileva nella settimana 14-20 ottobre, rispetto alla precedente, un incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (68.982 vs 35.204) a fronte di un rilevante aumento dei casi testati (630.929 vs 505.940) e di un ulteriore netto incremento del rapporto positivi/casi testati (10,9% vs 7%). Dal punto di vista epidemiologico crescono i casi attualmente positivi (142.739 vs 87.193) e, sul fronte degli ospedali, si registra un'impennata dei pazienti ricoverati con sintomi (8.454 vs 5.076) e in terapia intensiva (870 vs 514). Più che raddoppiati i decessi (459 vs 216).
"Con l'aumentare vertiginoso dei numeri – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il dato nazionale non rende conto di marcate differenze regionali, oltre che provinciali, che indicano le aree che richiedono provvedimenti più restrittivi per circoscrivere tempestivamente tutti i focolai e arginare il contagio diffuso". Il report dei principali indicatori documenta un peggioramento in tutte le Regioni su tutti i fronti, fatta eccezione per il modesto incremento dei casi testati.
I dati confermano che i sistemi di tracciamento sono già saltati in gran parte del territorio nazionale e adesso l'obiettivo primario è prevenire il sovraccarico di ospedali e terapie intensive, al fine di contenere l'incremento della letalità .
(askanews)
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