Frei Betto: ‘La Chiesa ha una testa progressista e un corpo conservatore. Tra la testa e i piedi c’è di mezzo la Curia di Roma’
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- Pubblicato 08 Settembre 2016
Teologo della Liberazione, autore di 60 libri, fautore indomito della possibilità di comprensione tra cristiani e comunisti, anello fondamentale per aprire la strada alla visita a Cuba di 4 Papi in 17 anni, noto per la sua affermazione "preferisco sbagliarmi con i piccoli che indovinare con i grandi": è il ritratto di Frei Betto che la vaticanista cubana Rosa Miriam Elizalde Zorrilla ha tracciato per introdurre il dialogo di questa mattina a Palazzo San Sebastiano con il religioso brasiliano.
Un evento scorrevolissimo che Frei Betto ha condotto con il suo consueto, straordinario acume regalando anche momenti di piacevolissima ironia e dispensando concetti sintetici ma fortemente incisivi.
"Dopo quello dell'elezione di Giovanni XXXIII°, che voleva cambiare la Chiesa, ecco un altro miracolo, con la nomina di Francesco Bergoglio al soglio pontificio: uno che vuole cambiare il mondo. – così ha esordito Frei Betto - E' lui, oggi, il principale capo di stato del mondo e, per me, merita il premio Nobel per la pace".
Netta la sua visione della Chiesa attuale: "...una testa progressista con un corpo conservatore e tra la testa e i piedi c'è di mezzo la Curia di Roma".
A Papa Francesco Frei Betto riconosce il merito di essere il primo Papa a parlare delle conseguenze delle ingiustizie nel mondo individuando le responsabilità del capitalismo nella creazione di squilibri sociali e ambientali.
A chi gli ha chiesto perché si interessi di politica ha sempre risposto di essere un discepolo di Gesù, un prigioniero politico che, come tanti sudamericani sotto le dittature, ha subito carcere, tortura e condanna per motivi politici.
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"Vangelo vuol dire la buona novella; Dio è amore e in tutti gli atti d'amore c'è Dio. Bergoglio è stato bravissimo a promuovere 2 sinodi sulla famiglia e anche particolarmente abile nel favorire la ripresa dei rapporti tra Usa e Cuba, in vista di una auspicabile caduta dell'embargo. Obama è pronto a questo passo, ma la decisione spetta al Congresso degli Stati Uniti..."
Tantissimi i temi seri affrontati, citando San Tommaso d'Acquino, Sant'Agostino e i filosofi greci, ma sempre con il sorriso sul volto e nel cuore e un grande senso dell'ironia.
Come quando, parlando della storica rivalità tra Argentina e Brasile, soprattutto in campo sportivo, ha affermato: "Sì, il Papa è argentino, ma Dio e brasiliano".
Ulteriori approfondimenti e interviste esclusive sullo Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova, che potete scaricare gratuitamente in forma digitale o reperire nella versione cartacea nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.
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