’Visitatori, illustri e sconosciuti, di Palazzo Te’. Online la serie video a cura di Daniela Ferrari sulle testimonianze di grandi viaggiatori dal Cinquecento al Novecento

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Mantova PalazzoTe2MANTOVA, 03 dic. – La serie di appuntamenti video "Visitatori, illustri e sconosciuti, di Palazzo Te", a cura di Daniela Ferrari, da oggi, giovedì 3 dicembre, è online sul sito e sui canali social di Fondazione Palazzo Te.

E' una avvincente raccolta di testimonianze, bibliografiche e documentarie, che accompagna il pubblico in un percorso che ricostruisce, attraverso i secoli, la fama e la fortuna del palazzo e del suo artefice, Giulio Romano.

Numerosi sono i personaggi della storia che visitarono Mantova facendo tappa a Palazzo Te: sovrani, artisti e letterati, umanisti, eruditi, uomini di scienza, o viaggiatori del Grand Tour. Alcuni di loro, tra i più conosciuti e interessanti, selezionati tra il Cinquecento e il secolo scorso, sono presentati da Daniela Ferrari nella serie di appuntamenti video "Visitatori, illustri e sconosciuti, di Palazzo Te".

Mantova PalazzoTe25 PeschiereNelle nove puntate, pubblicate con due uscite settimanali, l'autrice ci racconta com'era visto Palazzo Te a partire dal Cinquecento, attraverso le parole di visitatori eccellenti quali Benvenuto Cellini, Enrico III di Valois re di Francia, Torquato Tasso, o intellettuali meno noti come Gian Lorenzo d'Anania, Stefanus Winandus Pighius, Heinrich Schickhardt.

Nella prima metà del Settecento raggiunge Mantova Charles-Louis de Secondat, barone di Montesquieu, che definisce la città "una seconda Venezia". In seguito, nel corso dell'Ottocento e oltre, quando la fortuna critica di Giulio Romano è in discesa, si interessano della villa giuliesca tra gli altri, scrittori quali Charles Dickens, Barbara Allason, Guido Piovene.

Questa settimana sono presentati al pubblico due personaggi del Cinquecento: Benvenuto Cellini, presente a Mantova nel 1528 per eseguire alcune committenze del cardinale Ercole Gonzaga, di cui rimane testimonianza in un prezioso sigillo in argento conservato presso l'Archivio Diocesano; in quell'occasione egli visita il cantiere di Palazzo Te, definendolo "opera grande e maravigliosa", come racconta nelle sue memorie. Nel 1574 Enrico III di Valois visita Palazzo Te e viene accolto da una folla di gentiluomini e da un banchetto nella Sala di Psiche, così come era avvenuto nel 1530 e nel 1532 durante le visite di Carlo V. A quasi 50 anni di distanza dalla sua realizzazione la fama del palazzo comincia ad affermarsi e l'accoglienza di ospiti illustri che entrano in città proprio da Palazzo Te diventa un rituale che si consolida nei secoli seguenti.

La programmazione online di Fondazione Palazzo Te con gli approfondimenti su Palazzo Te e i Gonzaga è disponibile nella sezione Mnemosyne del sito, una raccolta di contenuti sull'arte e la cultura accessibili a tutti che propone un modo nuovo di custodire il rapporto con la città.

www.fondazionepalazzote.it 


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