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Salute, i comandamenti post infarto per non rischiare ancora

Infarto4ROMA, 23 ago. - Stile di vita sano, cure adeguate, controlli: sono le tre direttrici per proteggere il cuore dopo un infarto, "per non rischiare ancora", spiega all'Adnkronos Salute Fabrizio Ammirati, direttore dell'UnitĂ  operativa complessa dell'ospedale Grassi di Ostia (Roma), dove è stata messa a punto una carta "dei 'comandamenti' post infarto. Sono suggerimenti che possono fare davvero la differenza. Per questo amo chiamarli comandamenti", aggiunge il cardiologo.

"In ospedale - racconta - ci siamo resi conto che i pazienti che avevano avuto un infarto nella gran parte dei casi non facevano quello che avrebbero dovuto per evitare una recidiva: ricordavano solo in parte i consigli. Da qui la decisione di mettere su carta le indicazioni, scritte in modo semplice ma molto dettagliate, con un titolo che ne enfatizza l'importanza e il ruolo di 'rinascita': "I comandamenti del post-infarto. L'alba del giorno dopo".

Si parte dal primo obiettivo, "modificare il proprio stile di vita", suggerisce Ammirati. Dunque: assoluta astensione dal fumo di sigaretta (anche elettronica); graduale ripresa della propria attivitĂ  quotidiana; stabilire un programma di esercizio fisico regolare (minimo 3-4 ore a settimana di attivitĂ  aerobica moderata, almeno 45 minuti di camminata a passo svelto per almeno 3 volte a settimana); attivitĂ  sessuale moderata, evitando eccessivo stress emotivo; modificare la propria dieta (adottando lo stile mediterraneo); in caso di difficoltĂ  nella gestione quotidiana della dieta o in caso di un peso eccessivo, valutare consulto del dietologo; utilizzo di dispositivi indossabili (smartwatch, sportwatch, smart band), consigliato per incentivare la propria motivazione all'attivitĂ  fisica.

Il secondo obiettivo, spiega il cardiologo, è "l'aderenza alle terapie e il monitoraggio". Ovvero: assumere quotidianamente le terapie prescritte per i tempi prescritti; monitorare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca almeno 3 volte a settimana (o in condizioni di malessere), prima di assumere le compresse e riportare i valori su un quaderno per almeno i primi 20-30 giorni; mantenere i valori di pressione arteriosa sistolica (massima) idealmente al di sotto di 130 mmHg. In caso di diabete, eseguire monitoraggio della glicemia ed eseguire periodici controlli diabetologici; mantenere i valori di emoglobina glicata al di sotto della soglia consigliata; mantenere i valori di colesterolo Ldl al di sotto di 55 mg/dL; seguire esami del sangue di controllo a distanza di 20 giorni dalla dimissione. Ultimo obiettivo, elenca l'esperto, i controlli che potranno essere fatti anche in televisita. La prima a 30 giorni dalla dimissione, al termine della quale, verranno stabiliti ulteriori accertamenti e altre visite.

(adnKronos)


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