Dolore pelvico, cronico per il 26% delle italiane ma senza diagnosi 1 caso su 3

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Medico Ginecologo2ROMA, 21 dic. - In Italia il 26% della popolazione femminile soffre di dolore pelvico cronico, una condizione invalidante che investe ogni aspetto della vita di una donna: dalla sessualità alle relazioni, al lavoro, fino all'istruzione.

A peggiorare il quadro c'è la scarsa tempestività con cui questo problema viene intercettato e trattato correttamente: si stima che ben un paziente su tre non arrivi a una diagnosi e quindi non inizi un percorso di cure adatto. Per colmare questa lacuna, Consulcesi ha lanciato un nuovo corso di formazione Ecm dal titolo 'Dolore pelvico cronico: un approccio multidisciplinare'.

Tra le motivazioni delle mancate diagnosi - spiega in una nota il provider di riferimento per il mondo sanitario - gioca un ruolo importante la scarsa formazione dei medici sull'argomento e, di conseguenza, lo scarso ricorso a un approccio multidisciplinare che, invece, è fondamentale per trattare efficacemente il dolore pelvico cronico.

"Dietro il dolore pelvico cronico - afferma Maria Grazia Porpora, specialista in ginecologia e ostetricia e tra i docenti nel nuovo corso - vi sono spesso una molteplicità di cause non ginecologiche: da quelle gastrointestinali a quelle muscolo-scheletriche, neurologiche, a disfunzioni del pavimento pelvico, urologiche, ma anche" fattori "psicosociali. Per questo è necessario un lavoro sinergico tra i vari specialisti della salute per gestire la malattia e ridurre il gravoso impatto di questa sulla qualità della vita dei pazienti".

A pagare le conseguenze della scarsa attenzione alle cause e ai trattamenti del dolore pelvico cronico non sono solo le pazienti. "Questa problematica è infatti la principale causa di assenze lavorative e scolastiche, con costi sociali e sanitari elevatissimi", sottolinea Porpora nel corso multimediale disponibile fino al 31 dicembre (scadenza del triennio formativo 2020-2022). Se infatti la spesa sanitaria si aggira sui 3.500 euro/anno per paziente, ogni mese in Italia si perdono dai 3 ai 7 giorni lavorativi, per un costo indiretto di 4 miliardi di euro, ricorda Consulcesi in una nota.

(adnKronos)


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