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Clima, Coldiretti: 'Il caldo record mette a rischio la dieta mediterranea'

Clima Variazioni4ROMA, 02 gen. – Per Coldiretti i cambiamenti climatici e il surriscaldamento con i relativi eventi estremi tagliano i raccolti nazionali e mettono a rischio gli alimenti base della dieta mediterranea.

Si prevedono riduzioni che vanno dal 30% per l'extravergine di oliva al 10% per passate, polpe e salse di pomodoro fino al 5% per il grano duro destinato alla produzione di pasta tricolore.

E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti a conclusione dell'anno più caldo di sempre con una temperatura che nei primi undici mesi la temperatura in Italia e stata superiore di 1,06 gradi la media secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr.

Sul fronte dei raccolti la Coldiretti stima per quest'anno una produzione di pomodoro da industria per pelati, passate, polpe e concentrato di 5,5 milioni di tonnellate a livello nazionale, in calo dell'11% rispetto al 2021 con l'Italia che si classifica così al terzo produttore mondiale del 2022, dopo gli Usa leader mondiali e la Cina. Per l'olio d'oliva si stima un crollo della produzione nazionale che è scesa a 230 milioni di chili con un calo del 30%, a causa di una siccità devastante mai vista negli ultimi 70 anni che ha messo in stress idrico gli uliveti danneggiando prima la fioritura e poi le gemme, soprattutto in quelle zone dove non si è potuto intervenire con le irrigazioni di soccorso per dissetare e rinfrescare le piante.

In questo scenario pesante, sottolinea la Coldiretti, si inserisce la produzione di grano duro in Italia stimata in 3,8 milioni di tonnellate in calo del 5% nonostante l'aumento delle superfici coltivate che sono passate a 1,24 milioni di ettari nel 2022 contro 1,23 milioni del 2021 per una strategica filiera nazionale della pasta che coinvolge 200mila aziende agricole italiane. E se resiste sui livelli dello scorso anno la produzione di vino con un recupero dei grappoli nel corso della vendemmia, pesante la situazione nelle risaie dove si registra un crollo del 30%, a causa della siccità e del maltempo, del raccolto di riso con l'Italia che resta comunque il principale produttore dell'Unione Europea, secondo la Coldiretti.

(askanews)


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