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'Sommit', al via progetto Ue che trasforma suolo in serbatoio di gas serra

Agricoltura Biologica Campi2ROMA, 9 feb. – Al via il progetto europeo SOMMIT, che ha come obiettivo determinare le migliori strategie di gestione del suolo che favoriscano il sequestro di carbonio, migliorino la fertilità e riducano significativamente il rilascio di emissioni di gas serra.

Il progetto finanziato dallo "European Joint Programme EJP-Soil", che coinvolge 13 istituzioni di 9 diversi paesi europei, è partito con il Kick-off meeting in programma il 4 e 5 febbraio.

L'approccio Il riciclo di residui organici nel suolo, quali compost e digestati, è una strategia europea fondamentale per aumentare la fertilità e la produttività del terreno e ridurre contemporaneamente l'accumulo di rifiuti organici nell'ambiente. Tuttavia, le risposte del terreno e delle colture a questi input sono strettamente legate alle caratteristiche pedoclimatiche, oltre che ad altri fattori, anche di origine antropica. Pertanto, il riciclo di residui deve necessariamente essere progettato a livello territoriale o regionale, al fine di aumentare il sequestro di Carbonio, riducendo contemporaneamente il rilascio di gas serra. È attraverso questo approccio, infatti, che il suolo può passare da attuale fonte di gas serra a "serbatoio" di carbonio che, altrimenti, sarebbe libero di raggiungere l'atmosfera.

Saranno valutati quale tipologia di ammendanti organici e quale momento di applicazione, sono associati ad un maggiore sequestro di Carbonio nel suolo e, contemporaneamente, ad una diminuzione delle emissioni di gas serra. SOMMIT riconosce come ogni sito sia caratterizzato da colture specifiche, requisiti nutrizionali e clima, da cui dipende la gestione della sostanza organica del suolo e studierĂ  tutti questi aspetti in modo integrato e a livello europeo, per fornire ai portatori di interesse (inclusi gli utenti finali quali gli agricoltori e la societĂ  civile) una tabella di marcia che contribuirĂ  a una maggiore e migliorata conoscenza sulla gestione di una risorsa non rinnovabile come il suolo.

Il progetto è coordinato da Alessandra Lagomarsino, ricercatrice del CREA Agricoltura e Ambiente. Il CREA, con i centri Agricoltura e Ambiente e Viticoltura ed Enologia, partecipa a tutte le azioni del progetto, con un ruolo di responsabilità sugli aspetti relativi alla sintesi delle ricerche già esistente sugli effetti delle strategie agricole dell'UE su trade-off e sinergie tra sequestro di Carbonio, flussi di gas serra e i processi di lisciviazione dell'azoto. Inoltre, il CREA seguirà sul fronte italiano le attività sperimentali presso alcune prove di lungo periodo (Firenze, Roma, Bari) e guiderà per tutti i partner le attività di coinvolgimento attoriale attraverso l'implementazione di metodologie di ricerca partecipativa.

(askanews)


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