Stati Generali per la rinascita dell’Italia: ma sono comprese tutte le componenti della filiera produttiva?

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Creato 23 Luglio 2020

Pubblicato 23 Luglio 2020

Il premier Conte, in tempi non sospetti, ha promosso gli Stati Generali dell'Economia, un meeting in cui fare il punto sulla situazione economica in Italia, all'indomani della più grande crisi che si ricordi dal secondo conflitto mondiale. Nove capitoli totali, dove al centro c'è il futuro dell'Italia.

Tra questi spiccano crocevia fondamentali, come l'universo digitale, quello delle infrastrutture. Ma anche altri temi come la sostenibilità e il sostegno alla filiera produttiva. Il tutto per migliorare l'Italia, con un proto-progetto in perenne divenire ma necessario per il futuro dell'Italia, anche in base alle indicazioni dell'Unione Europea.

Si tratta, premettendo, di una serie di scommesse per la ripartenza post-Covid che, si spera, sarà quanto più rapida e indolore. Ma cosa dicono i nove punti promossi dalla Maggioranza del Governo? Si parte dal primo, forse il più importante: trasformare l'Italia in un Paese digitale.

Ovverosia sponsorizzare fibra ottica e tecnologia 5G, ma anche cybersecurity e intelligenza artificiale e robotica, fino ai servizi in cloud. Questo comprende un necessario aumento dei pagamenti digitali e un incremento di internet ultraveloce in ogni zona del paese.

Nel secondo punto si parla di infrastrutture da rendere maggiormente efficienti e sicure: la rete ferroviaria, stradale, portuale, aeroportuale in primis ma anche spazio agli Smart Districts su tutto il territorio nazionale e interconnessioni tra i poli infrastrutturali già esistenti. Il tutto passando per una rigorosa revisione e restaurazione dell'impiantistica sportiva.

Il terzo punto verte tutto sulla sostenibilità: investimenti in energie rinnovabili, spazio alla green economy e nascita di un marchio "Made Green in Italy", bonifiche e risanamento ambientale. Al quarto punto potenziamento e innovazione di imprese e lavoro: aumento degli incentivi, degli investimenti e via dicendo.

Al quinto punto spazio al sostegno delle filiere produttive, dove si prevede anzitutto un potenziamento dell'offerta turistica, della protezione e valorizzazione del patrimonio culturale. Il sesto punto tocca una delle note dolenti in Italia, quella della semplificazione Amministrativa, che si dovrebbe tradurre in più spazio al digital, nascita di un polo strategico per le infrastrutture digitali, connessione con banda ultra-larga per p.a e concessionari di servizi pubblici.

Si entra nel vivo poi col settimo punto, che tocca la formazione e la ricerca, con la promessa di innovare sistemi vecchi e obsoleti. L'ottavo punto parla di un paese equo e sempre più inclusivo, il nono punto tocca la sfera della giustizia, da ammodernare con una riforma di parte del Codice Civile.

Tutti punti di cruciale importanza per un paese rivolto al futuro. Non mancano le criticità, dal momento che i nove capitoli non sembrano prendere in considerazione, nella loro interezza, tutti gli strati economici della filiera produttiva. Il grande escluso, ad esempio, è il gioco d'azzardo, fondamentale per l'economia ma non citato nemmeno di traverso in punti che dovrebbero traghettare l'Italia in un futuro diverso e, si spera, più roseo.

(informazione commerciale)