Transizione ecologica e 15 milioni di televisori da rottamare

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rifiuti Elettronici4Secondo le ultime stime con il passaggio al nuovo standard Dvb-T2, saranno oltre 15 milioni i televisori da rottamare in Italia in circa 15 mesi.

Secondo le previsioni dei fornitori, a fronte di una vendita annuale standard di circa 4.5 milioni di televisioni per il 2021 ne è stata ipotizzata la vendita di 6.5 milioni, stima che cresce fino a 9 milioni per il prossimo anno: un secondo passaggio, infatti, scatterà il 1° gennaio 2023, giorno da cui sarà necessario dotarsi di un apparecchio con digitale terrestre di seconda generazione.

Secondo AURA il passaggio al nuovo standard Dvb-T2 comporterà inevitabilmente la proliferazione dei rifiuti elettronici e un sovraffaticamento della filiera del riciclo. L'impatto ambientale sarà devastante.

In questi periodo storico, in cui i paesi del mondo dibattono di ambiente e sviluppo sostenibile e in Europa si approvano protocolli per la transizione ecologica tutto questo sembra un paradosso.

Ci si chiede: è veramente indispensabile questo upgrade tecnologico ? Quali sono i reali vantaggi per il fruitore ? E quali saranno le conseguenze a livello ambientale ?
Pochi ne parlano: uniche notizie che ci vengono date da tempo sono i tempi e i modi per fruire del bonus rottamazione.

Secondo esperti del settore però il passaggio tecnologico "imposto" sarà di fatto solo momentaneo in quanto le piattaforme televisive nel giro di 10 anni saranno prevalentemente on demand e visibili esclusivamente tramite connessione internet (cosi come avviene già ora per Netflix, Prime Video e Sky). Quindi a tutti gli effetti sarà un passaggio tecnologico inutile che, sempre secondo gli esperti, non porterà nemmeno a un upgrade qualititativo video/audio significativo.

L'unica cosa certa, come precisato, è che l'impatto ambientale dei rifuti RAEE rappresenteranno una fonte di inquinamento enorme di difficile smaltimento.

L'aspetto economico ha prevalso dunque su quello ambientale, e a nulla sono valse le proteste e gli allarmi lanciati a più riprese dalle associazioni ambientaliste.

Sviluppo sostenibile, transizione ecologica: saranno solo belle parole se non pensiamo in primis a cambiare il modello economico e di sviluppo dei nostri paesi.

(Luigi)


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