‘Codici Visivi’ di Giuseppe Marcotti, alla Casa del Mantegna da sabato 15 gennaio al 13 febbraio

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quadri MarcottiGiuseppe Loratore1MANTOVA, 12 gen. – Da sabato 15 gennaio – inaugurazione ore 17.30 – i prestigiosi spazi della Casa del Mantegna ospitano la mostra "Codici Visivi" che ricostruisce il percorso artistico del pittore - scultore Giuseppe Marcotti.

Realizzata in collaborazione con la Provincia di Mantova, la personale racchiude l'iter dell'artista mantovano che si muove in costanti connessioni con la storia dell'arte personalizzandosi in spazialità ulteriori.

A cura del critico d'arte Alain Chivilò, la mostra presenta una quarantina di lavori tra scultura e pittura che creeranno nel pian terreno della dimora Rinascimentale molteplici concettualità del tutto da esplorare. In collaborazione tecnica con la Galleria ArteArte di Ostiglia, le sculture e i dipinti proposti si interfacceranno con il visitatore in dialoghi costanti.

Infatti, come indicato da Chivilò all'interno del testo critico: "Marcotti colloca l'arte da lui pensata nella spazialità circostante, al fine di analizzare e indagare perennemente. Il passaggio tra molteplici dimensionalità permette di visionare e analizzare le sue creazioni, vivendo maggiormente una sorta di tridimensionalità alternativa poiché nulla è sempre piatto, ma anzi tutt'altro.

Marcotti, riallacciandosi allo Spazialismo sorto dopo il secondo conflitto bellico mondiale, cerca di esplorare nuove pulsioni focalizzandosi su infinite e possibili declinazioni di lettura. In quest'ottica si pongono i quadri ma soprattutto le sculture, poiché l'artista di Luzzara inserisce molteplici interazioni, da un lato assemblando contenuti, dall'altro fornendo continue voci silenti sempre visibili.

In un'apparente distruzione o modificazione di un oggetto, l'artista costruisce segni cognitivi per flussi retti tra significante (ciò che si vede) e significato (il contenuto del precedente in forma visiva e sonora). Quindi, non solo Spazialismo in cui Marcotti trova ispirazione, ma in lui coesiste uno spirito ulteriore Dadaista per un'arte da vivere non passivamente, bensì atta a interagire concettualmente e visivamente con l'opera stessa". Il piano terra di Casa del Mantegna rappresenta un percorso artistico atto a far riflettere, all'interno di un'arte contemporanea libera di esprimersi tra concettualità e astrazione. Giuseppe Marcotti, lungi dalla provocazione, in sintesi esprime introspezioni per mondi ulteriori.

  • "Codici Visivi" di Giuseppe Marcotti
  • a cura di Alain Chivilò
  • Casa del Mantegna. Via Giovanni Acerbi, 47, Mantova
  • Dal 15/1 al 13/2/2022
  • Da Mercoledì a Domenica: Orario 10 - 13 / 14.30 - 18.30
  • Ingresso libero

Biografia Giuseppe Marcotti

Giuseppe Marcotti nasce a Bozzolo (Mn). Fin da giovanissimo manifesta un forte interesse per l'arte astratta dalle geometrie e forme d'arte estreme dall'eco degli anni '70. Forme e astrazioni non convenzionali per ricerche sul rapporto tra uomo, spazio e tempo atte a condurlo verso una pittura tridimensionale con l'utilizzo di materiali anche non convenzionali, arrivando a costruzioni e installazioni concettuali che si muovono nella contemporaneità.

Le sue opere si muovono in piani diversi dando l'idea a meccanismi dell'anima. Un tratto primitivo, allo stesso tempo essenziale e primordiale, determina astrazioni intellettive dell'anima. Un sapore futurista riecheggia nella composizione di parole, ma soprattutto nella presenza di lettere per arcani messaggi. Una ricerca non semplice, in un certo senso astratta utile e sinergica a far riflettere piuttosto che a meravigliare.


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