Allo ‘Studiottantuno’ performance di piano e danza con Andrea Goretti e Maria Grazia Marrazzo. Domenica 17 alle 17

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Mantova Studiottantuno Goretti-MarrazzoMANTOVA, 14 ott. - Studiottantuno Contemporary Art Projects ospita, sabato 17 ottobre, la performance "Tempo indefinito" proposta dal pianista Andrea Goretti e della danzatrice Maria Grazia Marrazzo.

Uno spettacolo ispirato all'idea di tempo che mette in dialogo musica sperimentale contemporanea con riferimenti a Cage con il sistema rivoluzionario del coreografo Cunningham nella danza. La proposta artistica si pone in diretta relazione con l'indagine sulla declinazione del tempo in arte di cui il centro culturale Studiottantuno Contemporary Art Projects ha proposto la mostra "Diari del tempo" di Carlo Bonfà.

Il progetto "Tempo indefinito" è una performance di musica e danza sperimentali che indaga la condizione dell'essere umano immerso nel fluire del tempo: un concetto tanto familiare quanto effimero e relativo. Gli eventi della vita in cui siamo immersi percorrono strade temporali che sono diverse per ogni individuo, eppure interconnesse.

Lo spettacolo si terrà domenica 17 ottobre alle ore 17, presso il giardino di Studiottantuno Contemporary Art Projects in via G. Romano N. 81, Mantova. Ingresso libero con green pass secondo la normativa vigente fino ad esaurimento posti.

  • Chi volesse può prenotare alla email : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

"Tempo indefinito" è una riflessione sul tempo in tutte le sue possibili sfaccettature, in cui il gesto sonoro e il gesto danzato si influenzano in un dialogo senza sosta: le mani del musicista inseguono i movimenti del corpo della danzatrice e viceversa, passando da momenti più definiti come schemi di possibile misurabilità del tempo stesso ad altri in cui prevale l'aleatorietà e cioè quel caso che ne evidenzia allo stesso tempo definisce la sua indeterminata inafferrabilità.

La musica esplora il paesaggio sonoro in tutte le possibili accezioni, includendo, secondo la lezione di Cage, rumori, voci, citazioni, atonalità e tonalità, e, soprattutto, il silenzio ("I materiali della musica sono il suono e il silenzio: integrarli significa comporre").

La danza sperimenta il movimento puro, profondo ed intimo, basandosi sul concetto del coreografo Merce Cunningham "The only way to do it is to do it" ("L'unico modo per farlo è farlo"), esplorando lo spazio-tempo in relazione alla condizione dell'essere umano. Uno spazio aperto in cui luci e ombre si intrecciano regalandoci la transitorietà, il non finito, il possibile e l'impossibile.


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