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Giovedi, 28 Marzo 1:07:pm

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Un libro, una serie e una canzone: com'è bello perdersi sulla via Emilia

film Paz1Bentornate e bentornati per tanti nuovi consigli su musica, serie tv, film e libri.

Mi è capitato varie volte, anche recentemente insieme alla mia migliore amica che sta comprando casa intorno a Modena, di riconoscere una sorta di supremazia emiliana rispetto al resto delle regioni quando si parla dell'organizzazione di momenti culturali, concerti, mostre e qualsivoglia occasione di arricchirsi a livello personale, magari in qualche arci, in un palatenda o in un centro sociale, che in Emilia di certo non scarseggiano. C'è anche da dire che io sono per metà emiliana, dunque un pezzo del mio cuore è sparso sulla via Emilia.

La cosa che più mi manca, da circa otto mesi a questa parte, è andare ai concerti, e soprattutto andare ai concerti in Emilia. Questo perché ai concerti canti, ai concerti in Emilia urli, ai concerti balli, ai concerti in Emilia poghi, ai concerti bevi birra, ai concerti in Emilia ti rovesciano addosso birra, ai concerti noti una persona carina accanto a te, ai concerti in Emilia ti innamori, al ritorno dai concerti non sai mai che musica ascoltare, al ritorno dai concerti in Emilia partono in automatico Le luci della centrale elettrica. Iniziamo dunque questo viaggio emiliano tra gli anni '70 e oggi.

Ci sono dei grandi, grandissimi nomi di cantanti che hanno reso famosa l'Emilia in tutto il mondo, ma come sapete questa è una rubrica indie, quindi parleremo di musica un po' più di nicchia, che raramente si sente in radio. Gazebo Penguins, Le luci della centrale elettrica, Modena City Ramblers, Skiantos, sono solo alcuni nomi di band emiliane conosciute, ma non famosissime. Per ognuno di loro citerò, in ordine, una canzone che ho nel cuore: "Senza di te", "Punk sentimentale", "Contessa" e "Eptadone". L'ormai famosissimo Calcutta, originario di Latina, ha trovato successo a Bologna facendo concerti nei negozi dei pakistani, e per chi vive lì intorno non c'è nulla di più facile che incrociarlo a bersi un cocktail al Cortile Cafè. Del resto, "Ho fatto una svastica in centro a Bologna, ma era solo per litigare" è diventata una delle sue frasi simbolo. Una menzione particolare va ai CCCP, che con la loro potenza hanno rivoluzionato il punk rock italiano degli anni '80. Una canzone su tutte, "Emilia paranoica": "Aspetto un'emozione sempre più indefinibile".

Quando ho letto "Altri libertini", durante l'università, mi si è aperto un mondo. Il suo linguaggio crudo e diretto mi ha subito colpita, i dialettismi emiliani mischiati al linguaggio della musica, del cinema e del fumetto sono qualcosa di indecifrabile e al contempo meraviglioso. I protagonisti del libro sono dei giovani degli anni Settanta, centrifugati verso un libertinaggio eversivo da quella società che ha prodotto il compromesso storico, escludendo di fatto quei giovani che si rifiutavano di conformarvisi: stiamo parlando di un'umanità sommessa che cerca e trova la medicina alle proprie miserie nella droga o nella fuga da tutto e da tutti, in primis da se stessa. Sempre in epoca universitaria ho letto Gianni Celati, cresciuto in provincia di Ferrara. In particolare, mi ero concentrata su "Verso la foce". Si tratta di una raccolta di quattro racconti d'osservazione scritti partendo da un piccolo paesino in provincia di Cremona fino ad arrivare alla foce del Po. Questo autore ha saputo raccontare la pianura emiliana attraverso storie che diventano fotografie di luoghi apparentemente marginali esaltandone la meraviglia. Curiosità: tra i suoi allievi al DAMS di Bologna ci sono stati Pier Vittorio Tondelli e Andrea Pazienza. I musicisti Vasco Brondi e Massimo Zamboni, insieme al fotografo Piergiorgio Casotti, hanno deciso un giorno di risalire in zattera un canale che collega Mantova al delta del Po. Una settimana di perdizione tra pescatori, aironi, pesci siluro e soste in paesi minuscoli, il tutto ricordando coloro che hanno saputo così bene narrare la pianura nella loro malinconica bellezza: gli emiliani Cesare Zavattini e Luigi Ghirri e proprio Gianni Celati. Un libro la cui quarta di copertina si adatta benissimo all'attuale situazione, che tutti stiamo vivendo: "E adesso siamo qui, passati dall'essere assaliti da troppe cose contemporaneamente al non essere assaliti da niente".

Passiamo alla sezione video. Ho recentemente visto il film "Lovers", una pellicola italiana indipendente ma dal sapore pop in cui due coppie si scambiano in continuazione i ruoli dando vita a quattro microstorie, a tratti inquietanti, che compongono il film. Dopo pochi secondi dall'inizio non ho avuto dubbi sull'ambientazione: Bologna. Questo perché ho riconosciuto i suoi meravigliosi portici, (p)arte integrante del tessuto del film e della città stessa. "Le parole di quel giorno mentre ti spogliavi in mezzo ai campi, saranno argomenti più memorabili dei nostri lunghi abbracci nella calma che hanno a notte fonda i viali di Bologna", canta Vasco Brondi in "I destini generali". Concludo con una menzione speciale per "PAZ!", ovvero un film tratto dai fumetti del disegnatore Andrea Pazienza, che nella prima metà degli anni '80 ha contribuito ad alimentare il fervore artistico e culturale di Bologna.

Isabella Benaglia


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