Il Teatro Minimo torna in scena con Fedra di Lucio Anneo Seneca
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- Creato 05 Giugno 2025
- Pubblicato 05 Giugno 2025
MANTOVA, 05 giu. - La compagnia del Teatro Minimo di Mantova torna in scena nello spazio di via Gradaro venerdì 6 giugno alle ore 21.15 con Fedra di Lucio Anneo Seneca nell'allestimento del regista Sergio De Marchi.
"Fedra" – la storia – Mentre Teseo è agli Inferi, Fedra, sua moglie, si innamora follemente del figliastro Ippolito. La nutrice cerca di farla rinsavire, ma Fedra manifesta la volontà di uccidersi. Spaventata, la nutrice fa un tentativo per convincere Ippolito. Il giovane, fedele a Diana e alla castità , non intende le tortuose parole della donna. Fedra stessa rivela a Ippolito il proprio amore, suscitandone l'inorridita ripulsa. La nutrice suggerisce quindi a Fedra di ritorcere contro di lui l'accusa di violenza. Proprio allora torna Teseo che, insospettito, obbliga la moglie a parlare. Fedra accusa Ippolito, provocando l'ira del marito, che prega Nettuno, suo padre, di far morire il figlio. Poco dopo viene annunciata la morte del giovane. Fedra, sconvolta, rivela a Teseo l'innocenza di Ippolito e la propria colpevolezza e si uccide.
Le caratteristiche – La struttura – Come tutte le tragedie di Seneca, anche "Fedra" è divisa in cinque atti, ciascuno dei quali termina con un intermezzo del coro.
I temi – Sono quelli cari al cordovano e che fanno di lui un autore moderno: il conflitto inconciliabile tra ragione e furore, la lacerazione interiore di chi è preda del "furor" e ha perso il controllo di sé e delle proprie azioni, il dualismo odio-amore e passione-virtù e, nella fattispecie, il binomio amore-morte.
L'allestimento – Molti critici hanno ritenuto "Fedra" irrapresentabile perché è basata sulla "parola", sulla forza dei sentimenti e la sottigliezza delle argomentazioni, e come tale è essenzialmente statica. Nell'allestimento abbiamo mantenuto come irrinunciabili le caratteristiche principali, ma abbiamo ritenuto necessario ovviare alla staticità movimentando l'azione sulla scena e rendendo più fluidi e incalzanti i monologhi e le parti corali. A differenza della versione originale, l'opera viene presentata in due tempi.
Repliche sabato 7 giugno (ore 21.15) e domenica 8 giugno (ore 17).
- Ingresso intero 13 euro, ridotto 10 euro.
- Prenotazione obbligatoria allo 0376.320407
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