Segni, funziona la formula online. Cazzola: 'oltre 800 persone oggi sulla piattaforma'. E domani si prosegue. Parola d'ordine: Resilienza

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Mantova SegniInfanzia Giorno1MANTOVA, 31 ott. - Il Festival Segni chiude la sua prima giornata di eventi completamente online sulla piattaforma segninonda.org e le sensazioni che si rincorrono fra gli organizzatori, ma anche fra il pubblico, sono almeno due.

La prima è quella di disorientamento rispetto a una formula che giocoforza è stata adottata per non far saltare la quindicesima edizione del Festival, e stiamo parlando del trasferimento degli eventi sulla piattaforma appositamente pensata dagli organizzatori. E la seconda sensazione di giornata è quella di soddisfazione per come sono andate le cose.

A ribadire questi concetti è anche Cristina Cazzola, direttrice artistica della rassegna che ha parlato di giornata "emozionante, più di quello che avremo creduto perché vedere che più di 800 persone hanno visitato la piattaforma, leggere i commenti, vedere accedere agli spettacoli in onda gruppetti di 40 persone, pensando che dietro a ogni connessione c'erano famiglie o singoli che avevano scelto di dedicare quel tempo a una visione condivisa, ci ha dato modo di vedere come la comunità di SEGNI sia ancora attiva e che la qualità e la cura che abbiamo messo nel preparare quello che doveva essere un piano B, viene riconosciuta e ha un senso".

E come utenti che oggi hanno seguito il festival dal pc e dal tablet, ci sentiamo di confermare le sensazioni espresse da Cristina Cazzola ma aggiungiamo anche che, seppur rimanendo preferibile la presenza fisica nei luoghi in mezzo alle persone e agli attori quando si parla di teatro e performance, la forzatura del web imposta dall'emergenza sanitaria non è male e, per certi aspetti, risulta anche molto comoda perché gli spettacoli si possono vedere quando si ha tempo e, inoltre, rimaranno online fino al 30 novembre. Tempo ce n'è per vederseli tutti.

Proprio in virtù di quanto abbiamo appena scritto, gli organizzatori hanno comunque voluto mantenere un aggancio con la tradizione e oggi al Bibiena è stato lanciato il tradizionale conto alla rovescia per  far partire la quindicesima edizione.

Un'edizione fatta di spettacoli, di compagnie teatrali italiane e straniere, ma anche di format fissi che si ripeteranno ogni giorno con contenuti diversi. E stiamo parlando della Voce della Balena, la storia del festival in Podcast raccontata in prima persona dall'animale simbolo di Segni 2020 a cui dà voce Valentina De Poli.

E contenitore d'interviste interessanti è anche Finestre sul Teatro ragazzi che oggi ha ospitato Vinicio Capossela, autore del disegno della balena simbolo di quest'anno.

Ma interesanti anche le Pillole di Resilienza lanciate oggi da Alberto Pellai che si possono ascoltare su SEGNI IN ONDA all'ora di pranzo (13:30): "la resilienza è dentro un concetto bellissimo – ha detto il noto psicoterapeuta dell'età evolutiva – quello che quando arriva qualcosa che ti potrebbe spezzare, tu trovi dentro di te delle risorse che invece ti permettono di rimanere integro, di cambiare forma, di subire una trasformazione che non ti ha impoverito, ma ha aumentato le tue abilità e competenze".

Altri contenitori che si ripetono di giorno in giorno sono Nella pancia della balena, un non luogo ricco di storie, significati e possibilità raccontati da artisti, registi, attori presenti al Festival.

E ancora La voce di Geppetto, voci autorevoli dal mondo educativo e pedagogico che ogggi ha ospitato Daniele Novara, Pedagogista e scrittore.

IL PROGRAMMA DI DOMENICA 1 NOVEMBRE. Si inizia con Jack e il fagiolo magico de La Luna nel letto, alle ore 9:00 (per bambini 3 – 8 anni), per andare al di là delle nuvole e raggiungere il mondo dei giganti con un coraggioso e piccolo protagonista che sa usare la fantasia per superare paure e difficoltà.

Alle 11:00 invece si salta sui materassi rigorosamente insieme a mamma e papà e agli olandesi De Dansers in Spoon Spoon (da 4 e per tutti): tre scatenati ballerini, un musicista in una performance che attraverso il linguaggio della danza insegna a fidarsi dell'altro.

Nel pomeriggio per bambini dai 6 anni in su alle ore 15:00 appuntamento fisso con i Corti animati dalla Norvegia e alle 16:30 una nuova ricetta di Dolce ad arte laboratorio condotto da Gianfranco Allari, con i prodotti senza glutine di Farmo il cui kit si può richiedere e ritirare in biglietteria ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   - 03761514016). Alle 18:00, dopo aver fatto un pisolino e la merenda, i più piccoli dai 3 anni in su possono curiosare nella casa sonora di Hermit e alle 20:30 lo spettacolo con i due clown musicisti di Solo For Two (da 5 e per tutti). Nel secondo episodio del podcast de La voce della Balena, l'animale simbolo 2020 s'imbatte nell'aquila: chissà cosa scoprirà di nuovo? Mentre i ragazzi di ANG InRadio Mantova intervistano Sofia Pasotto, fondatrice del Friday for future sezione di Mantova ed attivista che racconta l'importanza di difendere ciò in cui si crede. Da non perdere la visita virtuale (ore 19:00) alla mostra allestita a porte chiuse a Palazzo dei Bambini con tutte le opere realizzate dalle scuole e dalle famiglie che si possono votare con un like sulla pagina facebook di Segni d'infanzia.

La parola spiegata da Pellai nel secondo appuntamento con le Pillole di resilienza (ore 13:30) sarà rischio mentre nelle interviste Nella pancia della balena (ore 14:00) troviamo Simonetta Bitasi con tanti libri sulle balene e Chiara Carminati con una nuova poesia. Nell'appuntamento di Finestre sul teatro ragazzi (ore 12:00) intervengono Silvano Antonelli di ASSITEJ, Coordinamento gruppo Le Parole del Teatro Ragazzi, Antonella Viola, professoressa di Patologia Generale all'Università di Padova e Direttrice Scientifica dell'Istituto di Ricerca Pediatrica di Padova, Federica Zanetti, Docente dipartimento Scienze dell'Educazione "G.M. Bertin" che approfondisce i temi toccati nell'articolo Corpi dimenticati e solitudini impossibili, partendo da questa riflessione: "Ora occorre capire come 'cicatrizzare' ciò che è successo. In questo senso il teatro può essere un luogo di ricordo e rielaborazione, soprattutto per quanto riguarda bambini e adolescenti: penso infatti ci sia l'assoluta necessità di non dimenticare, di inserire i vissuti (anche quelli dell'infanzia) all'interno di una narrazione e dare loro un nuovo senso. [...] Il teatro è il luogo in cui, anche per i ragazzi, poter esercitare un vero e proprio diritto di cittadinanza".


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