Emozioni a piene mani al Teatro Romano con il concerto di Samuele Bersani

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Verona TeatroRomano SamueleBersaniVERONA, 06 set. - Metti una sera a teatro, ma non un teatro qualsiai, stiamo parlando del teatro Romano di Verona che da solo vale già il prezzo del biglietto. E poi metti sul palco un cantautore dello spessore di Samuele Bersani, capace di distribuire emozioni a piene mani con le sue canzoni.

Ingredienti per una serata perfetta come quella andata in scena ieri sera (lunedì 5 settembre) a Verona dove il cantautore romagnolo ha portato una delle ultime tappe del suo tour "Cinema Samuele" (dal titolo del suo ultimo album).

Inizia timido, Samuele, cone le prime tre canzoni (Pixel, Il tiranno, meza bugia) che scivolano via senza parole. Ma lentamente il cantautore si prende il palco e la foltissima platea iniziando a raccontare come sono nate certe canzoni e su Psyco spiega che avrebbe voluto portarla al Festival di Sanremo ma il direttore artistico di allora, Gianni Morandi, gli preferì Un pallone perché più rassicurante.

Il concerto è davvero piacevole, i musicisti - e che musicisti - sul palco sono in perfetta sintonia con Bersani e in certi racconti gli reggono il gioco narrativo. Quando arriva Replay la platea e le gradinate del teatro Romano s'illuminano di torce del telefonino per un effetto a dir poco spettacolare. Arrivano in rapida successione pezzi storici come Spaccacuore, seguito da En e Xanax, Lo scrutatore non votante, Cattiva, ma anche Crazy Boy - cantanto anche da Fiorella Mannoia che stasera sarà sullo stesso palco sempre nell'ambito del Festival della Bellezza - e Le mie parole.

Il conceto è un flusso di emozioni, riflessioni e magie testuali che solo un acrobata della parola come Samuele Bersani riesce a inanellare e mettere insieme. Dietro c'è il lavoro di una vita, lo studio, un successo arrivato non dopo sole due canzoni, ma costruito nel tempo con la solidità che solo la serietà e la preparazione sono in grado di dare. Tutto questo si vede sul palco e diventa chiaro quando arrivano pezzi come Freak, Coccodrilli, Chicco e Spillo che raccontano gli inizi di una carriera lunga 30 anni e giunta a piena maturità. La chiusura è da brividi con il teatro Romano intero a cantare Giudizi Universali.

Emanuele Salvato


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