'Il mito nazionale? Se lo alimenti si può scivolare in qualche forma di fascismo'. Con Anne Enright l’evento conclusivo della XXVI edizione di Festivaletteratura
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- Creato 12 Settembre 2022
- Pubblicato 12 Settembre 2022
MANTOVA, 12 set. – L'identità nazionale rappresentata da tanti grandi scrittori e scrittrici irlandesi e le ripercussioni del mito creatosi nel tempo è stato il primo tema affrontato dal giornalista Wlodek Goldkorn intervistando ieri pomeriggio Anne Enright, una tra le più importanti autrici irlandesi (La strada verde, L'attrice, La veglia, titolo – quest'ultimo – con cui nel 2007 vinse il Man Booker Prize).
Evento conclusivo della 26esima edizione di Festivaletteratura, l'incontro all'interno della tensostruttura di piazza Castello ha riservato un interessante approccio alla visione netta, sottilmente ironica e intimamente profonda della scrittrice irlandese rispetto alle vicende umane descritte dalla sua scrittura.
A proposito di identità , è suo parere che gli autori irlandesi in realtà cerchino di smantellare il perbenismo, la sacralità della nazione per rendere più vera la narrazione partendo non dall'ideologia, ma dalle vicende dei personaggi.
"Abbiamo una ricca tradizione, ma preferisco mettere i personaggi dentro una storia che non abbia le certezze borghesi.
Preferisco il viaggio del protagonista e il movimento degli avvenimenti. Francamente mi interessa la decostruzione dell'identità , smentire il mito nazionale: se lo si alimenta, si può scivolare verso qualche forma di fascismo"
gmp
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