Diffida della scrittura e dai fiducia alla scrittura. Come nasce un libro secondo Pierre Lemaitre e Carlo Lucarelli

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Mantova Festivaletteratura Lemaitre-Lucarelli1MANTOVA, 10 set. – È giusto catalogare gli scrittori in categorie definite, tipo gialli, fantasy, narrativa ecc.? È la prima domanda che Carlo Lucarelli ha rivolto a Pierre Lemaitre questa mattina durante il loro incontro in piazza Castello per l'evento di Festivalettaratura.

Per lo scrittore francese, in realtà, quello delle categorie è una forma di semplificazione utile soprattutto per collocare i libri negli scaffali delle librerie. "Mi hanno messo tra i noir e in altri settori, ma io non ho mai avuto l'impressione di cambiare genere. Un mio romanzo poliziesco è diventato storico: quindi, dovrei dire che il mio successo è dovuto a un malinteso. Non mi colloco in nessun genere: sono semplicemente uno scrittore che usa gli strumenti di cui dispone".

Questione di stile? La pensano allo stesso modo, i due scrittori: la scrittura è fondamentalmente una questione di voce, di ritmo e in gran parte si basa su un lavoro artigianale, di tecnica, ma con una parte di irrazionalità costituita dall'intuizione.

Il dialogo tra Carlo Lucarelli e Pierre Lemaitre, coordinato dalla puntuale traduzione di Giovanna Melloni, è proseguito in un'atmosfera amichevolmente distesa affrontando una attenta analisi dell'approccio alla scrittura.

Mantova Festivaletteratura Lemaitre-Lucarelli2"Diffida della scrittura, dai fiducia alla scrittura – sono due punti essenziali per Lemaitre -. La scrittura non scrive al tuo posto e, quindi devi preparare la struttura fino al finale, ma non definire tutto: lascia spazio alla sorpresa, elemento che si può inserire nell'armonia dello scritto".

Ancora una volta Lucarelli concorda: "Se mi sorprendo io è probabile che si sorprenda anche il lettore". Doveroso il cenno di Lucarelli ai romanzi storici dello scrittore francese, quelli della trilogia che ha attraversato le vicende tra la fine della seconda guerra mondiale e la caduta del muro di Berlino.

Per Lemaitre l'interesse è principalmente per quello che accade ai personaggi perché quello che gli accade diventa una cassa di risonanza degli eventi. Determinante, pertanto, la scelta della storia del personaggio e la costanza nel portare avanti il progetto complessivo rispetto a ciò che si vuole comunicare.

"Lo scrittore – confessa – è una persona che ha due o tre cose da dire e, libro dopo libro, riesce a dirle. Qualsiasi cosa scrivessi, continuerei a ripetere i concetti che mi sono propri e a comunicarli al lettore. Una specie di psicanalisi permanente che si cerca di fare tramite la scrittura. La differenza è che in questo caso siamo noi ad essere pagati!"

gmp

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Scaricate gratuitamente e stampate (fronte-retro) lo Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova. La versione cartacea sarà anche reperibile nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.

 


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