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Cecilia Strada: 'l'obiettivo di Resq? Diventare inutili'. Il racconto delle 166 vite salvate nel Mediterraneo

Mantova Festivaletteratura StradaCeciliaMANTOVA, 12 set. - "Noi eravamo morti, da due giorni non avevamo più cibo e acqua, aspettavamo solo la morte. Poi siete arrivati voi e ci avete riportati in vita". Queste sono le parole, riportate ieri da Cecilia Strada nel corso dell'incontro nel chiostro del Museo Diocesano con Cristian Elia e Gherardo Colombo, di una delle 166 persone salvate lo scorso agosto da Resq, la nave che da qualche mese solca il mar Mediterraneo con l'obettivo di salvare vite umane.

Il progetto - come hanno spiegato Gherardo Colombo, ex magistrato e presidente onorario dell'associazione che gestisce Resq, e Cecilia Strada - nasce da un gruppo di persone stanche di veder morire persone nel Mediteraneo. "A convincermi a prendere parte a questa sfida - ha spiegato Colombo collegato in videoconferenza - è stata una domanda: 'se stessi annegando, vorrei che qualcuno venisse a salvarmi?' e la risposta è sì. Semplicissimo".

Cecilia Strada ha spiegato che "l'obiettivo di Resq è quello di diventare inutile, perché vorrebbe dire che non c'è più bisogno di salvare vite che rischiano di essere risucchiate dal mare. Ma, al momento, serviamo come dimostrano le recenti operazioni di soccorso di agosto nel corso delle quali abbiamo salvato, complessivamente, 166 vite umane".

Colombo ha dato anche una lettura giuridica al progetto partendo dalla Costituzione italiana: "Nella nostra Costituzione all'articolo 10 - ha spiegato - è scritto chiaramente che l'accoglienza è un diritto dello straniero al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana. E per noi è quindi un dovere accogliere".

Cecilia Strada ha elencato le caratteristiche della nave (39 metri, 70 anni d'età e già nota come Alan Kurdi) ed è poi passata a descrivere le missioni di salvataggio di agosto, preceduto dalle esercitazioni in mare aperto. E ha ricordato anche la prima missione, quella del 13 agosto: "Abbiamo salvato 84 persone stipate su un barchino - ha detto - e poco dopo ho appreso che il mio papà (Gino Strada, fondatore di Emergency, ndr) era morto. Una vita se ne era andata e 84 erano state recuperate". Nei giorni successivi l'equipaggio di Resq ha effettuato altri tre salvataggi per un totale di 166 persone, come detto, che poi, dopo il rifiuto di Malta nelle cui acque i recuperi sono avvenuti, sono state accolte nel porto sicuro di Augusta, in Sicilia.

(e.s.)

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