Ivanov e la decadenza russa: 'E' come se fosse in atto un'autocolonizzazione dove Mosca cerca di prendersi tutto'

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Mantova Festivaletteratura IvanovMANTOVA, 10 set. - "I miei libri censurati in Russia? No, ma per un semplice motivo, perché i lettori di libri, in generale, nel mio paese sono pochissimi e non spaventano più di tanto il potere. Certo se fossi un regista capace di produrre film o documentari seguiti da milioni di persone allora, probabilmente, la censura si occuperebbe di me".

Con un leggero sorriso e un tono pacato lo scrittore russo Aleksej Ivanov, che prima dell'incontro odierno nell'Aula Magna dell'Università si è concesso alla stampa, graffia il potere del suo Paese in maniera tranchant, mettendo subito in evidenza la sua capacità di 'leggere' la società russa e, soprattutto, le sue profonde trasformazioni, tuttora in atto.

Nel suo libro "I Cinocefali" (Voland) - l'unico al momento tradotto in italiano ma, come vedremo, l'autore in patria ne ha scritti altri - viene utilizzato il genere del thriller fantastico, con personaggi spaventosi e inquietanti come i lupi mannari ( Cinocefali, appunto), per eseguire un'analisi lucida e senza sconti della deriva preoccupante che sta prendendo la Russia

"La profonda divisione fra la Russia rurale e quella urbana delle grandi metropoli, come Mosca - ha detto Ivanov - rappresenta, al momento, una delle principali e più evidenti contraddizioni del Paese. Abbiamo una capitale Mosca, fortemente hi-tech, dove sono canalizzati tutti i flussi economici del Paese e, di contro, ci troviamo un'area rurale arretrata e in pieno degrado". Il dramma, nel dramma, è che chi avrebbe potere per cambiare questo rapporto non lo fa, perché in fondo va bene così. Ma, soprattutto, rimane il fatto che le due realtà, la Russia rurale e quella metropolitana, non dialogano fra loro rimanendo distanti, anzi, aumentando questa distanza: "E' come se in Russia - ha spiegato ancora l'autore - fosse in atto una sorta di autocolonizzazione dove Mosca colonizza il resto del Paese mantenendolo in condizioni d'arretratezza. Eppure la capitale avrebbe i mezzi economici e ecnologici per colmare questo gap".

Al contrario di quel che potrebbe sembrare, ne I Cinocefali il paesaggio descritto da Ivanov è reale, tutt'altro che immaginario e fantasy: "Siamo un Paese - ha detto - che vive con standard culturali da diciottesimo secolo, ma con un I-Phone fra le mani. La Russia che descrivo nel mio libro è un Paese in profondo degrado che vive secondo leggi non stabilite da coloro che ci vivono".

Come si diceva all'inizio, la produzione letteraria di Ivanov è ricca in Patria, anche se in Italia, a oggi, è arrivato sotanto I Cinoccefali. A questo libro, per fare un esempio di altro lavoro di Ivanov, si lega un libro intitolato Community nel quale lo scrittore, in maniera quasi profetica, parla di un virus che esce dal web andando a infettare la popolazione. "Con i miei romanzi - ha concluso - cerco di dare una risposta a ciò che irrita nella mia epoca".

Emanuele Salvato

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