Linus chiama Mantova e il Festival risponde presente: 'La musica oggi non è più un'esclusiva radiofonica'

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Mantova Festivaletteratura Linus1MANTOVA, 12 set. - "Linus chiama Mantova": e il Festivaletteratura risponde con una piazza Castello esaurita e felice di "incontrare" la popolare e inconfondibile voce radiofonica che da anni accompagna quotidianamente milioni di ascoltatori.

Pasquale Di Molfetta – vero nome del DJ originario di Foligno – ha diviso il palco con l'amico e collega Massimo Cirri (autore di "Sette tesi sulla magia della radio") per ripercorrere insieme le tappe della sua lunga carriera.

Un interessante e simpatico tour dalle radio locali dell'hinterland milanese fino alla direzione artistica di Radio Deejay, passando per maratone, illustri volti che lo hanno accompagnato dietro al microfono e un futuro in cui sentiremo in diretta la sua voce (come si immagina nel recente "Fino a quando") per l'ultima volta. "Ma non è questo il giorno" precisa Linus.

"Hai una grande onestà intllettuale, quando nel libro fai capire la fortuna che hai nel fare il tuo lavoro" incalza Cirri. "Ho avuto la fortuna di lavorare sul serio qualche mese, e quindi so benissimo che cosa significhi. E provengo da una famiglia di lavoratori, e quindi certe cose non bisogna mai dimenticarsele. Fare il Dj è un privilegio".

Si passa ad un aneddoto sulla sua auto: "La mia Porsche ha compiuto 3 anni a maggio e ha fatto 5mila km. La mattina la saluto sempre con un Ciao Culona. Qualcuno è interessato ?"

E quiniìdi ai suoi esordi: "Tutto è iniziato nella mia cameretta, il mio studio, in cui registravo anche 3 ore di trasmissione per le radio locali. Ma per noi dj la radio rimane sempre poi la cameretta, il luogo dove ti senti protetto e ben voluto. A tal proposito io sono poi una persona che ama essere amato, per cui il rapporto interpersonale e l'affetto reciproco sono molto importanti".

Per Cirri Linus è "L'emblema della radio in Italia, e il successo è arrivato solo con un mix di bravura e di fortuna". "Non credo di essere un artista, mi reputo un operaio specializzato. In fin dei conti sono uno che ha ripetuto 3 volte la 5° superiore. Ma una cosa che mi fa veramente piacere è essere qui oggi dopo 44 anni di carriera, a presentare un libro".

"Nel 1994 divenni direttore di Radio Dj, e fu una cosa a cui non pensavo. Dopo qualche anno conservativo ho iniziato a lavorare per cambiarla e a farla diventare mia, come io la volevo, diversa da quella di Checchetto. Può essere piaciuto o meno, ma era quello che volevo fare. Il tratto distintivo di una radio oggi non è più la musica, ma la voce e i suoi contenuti. La musica oggi non è più un'esclusiva radiofonica".

"Ho pensato di dire basta l'inverno scorso. Una serie di problemi personali e sul lavoro mi avevano portato a pensare che fosse arrivato il momento giusto. Il Covid nella sua drammaticità mi ha fatto ritornare l'entusiasmo, la voglia di fare radio. Credo siano stati i 2-3 mesi tra i più belli della mia carriera".

"Il lockdown ha dato la possibilità a molti di riscoprire la radio. Riceviamo ancora oggi messaggi di persone che ci dicono 'Grazie di esserci stati'. Crediamo di aver trovato la formula giusta, in quel periodo, di riproporre la radio" rimarca orgoglioso Linus.

E quindi il suo rapporto con la Tv: "Per fare televisione, devi voler fare la televisione mettendo da parte tutto, orgoglio compreso. E fondamentalmente io sono un viziato dato che faccio la radio come voglio. Però Sanremo.....".

(st)

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Scaricate, consultate e stampate gratuitamente Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova. La versione cartacea sarà reperibile nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.

 


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