Bologna 'città aperta' e il complotto per non far crescere l'Italia. Lucarelli e Arpaia 'indagano' nel torbido passato del Paese (VIDEO)

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Mantova Festivaletteratura Lucarelli-Flores-ArpaiaMANTOVA, 11 set. - Gli anni più duri della Seconda Guerra Mondiale in Italia in una Bologna bombardata dagli Alleati e stretta nella morsa autoritaria dei nazifascisti e ancora l'Italia degli anni '60 con le misteriose morti di personaggi come Enrico Mattei e l'ipotesi di un complotto.

Trattano due periodi storici diversi nei loro ultimi lavori, Carlo Lucarelli (L'inverno più nero) e Bruno Arpaia (Il fantasma dei fatti), intervistati oggi in piazza Castello da Marcello Flores. Ma periodi attraverso i quali l'Italia è passata certo non senza sofferenze.

Lucarelli, in particolare, usa la sua città come sfondo di un'indagine del controverso commissario De Luca, alle dipendenze della Polizia Politica della repubblica di Salò, che si trova a indagare sul ritrovamento di tre cadaveri. "Ho scelto - ha spiegato - di ambientare questa storia in un periodo particolare per la città. Nel '44 Bologna è sfollata, per la paura dei bombardamenti Alleati, continui, perché si trova in un nodo ferroviario strategico. E' una città fantasma che, però, si anima quando, poco dopo, diviene una sorta di città aperta sotto il controllo tedesco ma con gli alleati che concedono una tregua. La città torna ad animarsi e di colpo 600mila sfollati la riempiono. In quel contesto avviene il ritrovamento di tre cadaveri e iniziano le indagini di De Luca".

Colloca il suo romanzo circa vent'anni dopo Bruno Arpaia che mette in fila una serie di attentati, morti sospette e strane incrimazioni e condanne per dar forma a una sorta di complotto targato Cia per impedire lo sviluppo tecnologico e scientifico italiano a favore di quello americano. E i fatti a cui si riferisce il titolo del libro sono l'attentato all'ex presidente dell'Eni Enrico Mattei, la strana morte dell'ingengnere Mario Tchou, noto per il ruolo avuto nello sviluppo el progetto di alta tecnologia Olvetti Elea, l'arresto di Felice Ippolito, Segretario generale del Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari e importante promotore dello sviluppo dell'industria nucleare italiana negli anni sessanta, e, infine, l'arresto dell'ex presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Domenico Marotta, che nel '62 denunciò diverse irregolarità nell'amminstrazione dell'Istituto.

"Quattro eventi - ha spiegato Arpaia - che letti insieme possono spiegare il declino dell'Italia nel campo dell'energia, della farmaceutica e dell'informatica, campi in ci personaggi come quelli citati nel libro stavano facendo la differenza. Fu una coincidenza o dietro a questi eventi si nascondeva un complotto della Cia?". A cercare di spiegarlo, indagando, è un personaggio che porta lo stesso nome dell'autore e che era già comparso in alcuni romanzi di Paco Ignacio Taibo II. Un'escamotage che Arpaia usa per dare una propria interpretazione a dei fatti di partenza realmente accaduti. E a proposito dei personaggi, Lucarelli ha spiegato come la genesi del commissario De Luca sia stata complessa in quanto si tratta di un personaggio con molte sfaccettature, "che ha lavorato coi Fascisti cattuando i partigiani, poi per i partigiani catturando i fascisti".

(e.s.)

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