Suad Amiry e la voglia di essere a Mantova, nonostante tutto

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Mantova Festivaletteratura AmiryMANTOVA, 10 set. - Non è la prima volta che l'architetta e scrittrice palestinese Suad Amiry è ospite al Festivaletteratura di Mantova, ma arrivarci quest'anno è stata davvero dura. Colpa dell'emergenza Covid che ha reso più complicato spostarsi dalla sua città, Ramallah in Palestina.

"Ma volevo esserci - ha detto ieri sul palco di piazza Castello intervistata da Elisabetta Bartuli - ed eccomi qua".

Una piccola odissea il suo viaggio, che, come ha raccontato, l'ha vista passare per la Giordania, Cipro, Grecia, Napoli e finalmente Mantova. Un "restringimento dello spazio di movimento" che è poi uno dei temi affrontati nei suoi libri, in particolare in 'Damasco', in tempi non sospetti, perché per i palestinesi muoversi non è storicamente mai stato facile. Un tema che rientra anche nel suo ultimo lavoro, 'Storia di un abito inglese e di una mucca ebrea', basato su una storia vera incontrata davvero per caso.

E per raccontare come questo incontro è avvenuto, Suad Amiry parte da lontano: "Nel 1948 il 90% dei palestinesi viene cacciato dalle proprie terre e dalle proprie case per permettere la nascita dello Stato di Israele. Anche la mia famiglia era fra quelle che hanno dovuto lasciare la casa n cui vivevano". Il 1948 è stato un anno, spiega ancora Amiry, che "ha cambiato radicalmente e per sempre i palestinesi. Per noi è stata una catastrofe. I miei genitori hanno sofferto moltissimo, in particolare mio padre, che un giorno, quando le condiizioni lo hanno permesso, si è recato nella casa che ci avevano fatto lasciare. Quando ha bussato alla porta ha aperto una signora ebrea che ha cacciato via mio padre, minacciando anche di chiamare la Polizia".

Dalla porta socchiusa erariuscito a intravedere qualche quadro di famiglia che gli apparteneva e avrebbe voluto, chissà, chiedere se, magari poteva riaverlo. Ma nulla. Per il padre di Suad Amiry è stato un colpo durissimo: "Per la prima volta - ha detto Suad Amiry - ho visto mio padre piangere e anche per me è stato un momento doloroso".

Per anni Suad Amiry si ripromette di fare qualcosa e nel 2018 finnalmente decide di ripercorrere il viaggio fatto da suo padre, ma non trova più la loro vecchia casa. Sconsolata, prende un taxi per tornare a casa e parlando con il tassista si appassiona alla storia della zia. Che vuole conoscere. E la zia è proprio quella Shams protagonista del libro. "Il libro - ha detto l'autrice - è ambientato nel 1947 a Giaffa, una delle città più all'avanguardia della palestina. Una città di ampie vedute ed economicamnete importante grazie al commercio delle arance. E proprio in questa città si sviluppa la storia fra Shams e e Subhi, giovane meccanico".

(e.s.)

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Scaricate, consultate e stampate gratuitamente Speciale Festivaletteratura firmato L'Altra Mantova. La versione cartacea sarà reperibile nei principali punti di interesse del Festivaletteratura.

 


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