The Playlist, su Netflix la storia di Spotify raccontata da 6 angolazioni differenti
- Dettagli
- Pubblicato 11 Novembre 2022
La storia di Spotify, la prima piattaforma digitale a distribuire legalmente musica gratuita in streaming, sbarca su Netflix e diventa una miniserie in 6 puntate strutturata in modo da raccontare la vicenda da sei punti di vista differenti.
Un approccio interessante che toglie un po' di lustrini autocelebrativi e tira fuori la polvere messa sotto al tappeto, rendendo la serie credibile.
Un modus che non lascia nulla al caso e sviscera tutte le problematiche incontrate lungo il cammino di un successo miliardario, ma che, ancora oggi, fa discutere. La miniserie diretta da Per-Olav Sørensen e Hallgrim Haug rispetta la realtà , ma si prende qualche licenza narrativa, soprattutto sul finale, che ovviamente non spoileriamo.
La vicenda è nota e la miniserie pare proprio dalla mente di Spotify, Daniel Ek. Un programmatore svedese che cerca di fare il salto e prova ad entrare a Google, che lo rimbalza perché non ha i titoli. Ma ha fantasia e spirito d'iniziativa che riesce, comunque, a mettere a frutto. La sua prima creazione è un sito in grado di far lievitare gli introiti pubblicitari. Lo propone a Martin Lorentzon, eccentrico e iperattivo manager, che lo compra per dieci milione di corone, circa un milione di euro. Soldi facili, tanti per Ek che per un po' prova a goderseli: si compra una fuoriserie e si concede qualche lusso per sé e per sua madre. Ma la sua vena creativa è inarrestable così, nell'epoca di Pirate Bay che permetteva di scaricare musica dal web ma in modo non legale, la sua mente genera Spotify la prima piattaforma legale per scaricare musica e ascoltarla immediatamente. Illustra a Lorentzon l'idea, che la finanzia e non senza difficoltà Spotify decolla inserendosi nel mercato musicale che vede le case discografiche in profonda crisi proprio a causa del web e, sopattutto, della pirateria.
La vicenda, si diceva, viene sezionata da sei prospettive diverse. Dopo quella d Ek, molto tagliata sull'american dream in stile Google e Facebook, i produttori danno spazio agli aspetti legali e dell'acquisizione dei diritti delle canzoni attraverso l'avvocatessa che rinuncia ad associarsi a un grande studio svedese per sposare la causa di Spotify. Ma non dimentica gli aspetti finanziari e della ricerca del capitale, visti attraverso gli occhi di Lorentzon, e non mette in secondo piano anche lo sguardo ideale dei geniali programmatori costretti a scendere a compromessi e a rinunciare al tutto gratis per tutti. Anche le situazione delle case discografiche messe in ginocchio da un sistema in veloce evoluzione che faticano sempre piĂą a controllare, viene ben evidenziata mediante il manager della Sony Svezia Per Sundin.
E interessante, nell'economia della miniserie, è soprattutto l'inserimento del capitolo dedicato agli artisti, quelli che forse hanno pagato il prezzo più caro dell'era Spotify.
The Playlist, regia di Per-Olav Sørensen, Hallgrim Haug. Miniserie in 6 puntate con Edvin Endre, Gizem Erdogan, Christian Hillborg, Ulf Stenberg, Severija Janusauskaite. In programmazione su Netflix
Emanuele Salvato
Ultim'ora
-
Conte lascia il Tottenham, divorzio club-allenatore
26 Mar 2023 23:47 -
Israele, Netanyahu licenzia il ministro della Difesa: proteste e caos
26 Mar 2023 23:32 -
Vignetta su Francesca Mannocchi, Enrico Mentana: "Fa schifo"
26 Mar 2023 23:18 -
Qualificazioni Euro 2024, Malta-Italia 0-2: gol di Retegui e Pessina
26 Mar 2023 22:40 -
Russia: "Attacco Ucraina con drone a 240 km da Mosca"
26 Mar 2023 22:03
Seguici su: