Giorno della Memoria. Le cerimonie in città tra ricordo indelebile del passato e monito perenne per il futuro (VIDEO)

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Mantova GiornoMemoria AuditoriumCampianiMANTOVA, 28 gen. – Toccanti ricordi dei tragici eventi prodotti dalle persecuzioni su base razziale e accorati moniti alla comprensione del passato, per non dimenticare mai, hanno caratterizzato i vari interventi nel corso delle cerimonie per il Giorno della Memoria che si sono tenute ieri in città.

Riflessioni e impegno costante per contrastare ogni rischio di possibile discriminazione e fare in modo che la memoria non si limiti alla banalizzata ricorrenza di una giornata simbolica hanno accompagnato il percorso cittadino di questo 27 gennaio 2022.

Prima tappa, la Sinagoga Tempio Norsa di via Govi dove il presidente della Comunità ebraica mantovana Emanuele Colorni ha aperto la commemorazione dei deportati e delle vittime della Shoah leggendo i nomi degli ebrei mantovani scomparsi nei campi di sterminio.

Un ricordo mai sopito di quel tragico 5 aprile 1944 in cui 42 ebrei ospiti della casa di riposo israelitica di via Govi, trasformata da alcuni mesi in campo di internamento, vennero portati alla stazione di Mantova, caricati sul carro bestiame proveniente da Fossoli con più di 500 persone con destinazione Auschwitz.

Mantova GiornoMemoria SinagogaNorsaDei 104 ebrei mantovani vittime della Shoah, 99 perirono nei campi di sterminio e solo 5 sopravvissero. Alla cerimonia, conclusa dalla lettura di un salmo e una preghiera, hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Mantova Mattia Palazzi, il presidente della Provincia Carlo Bottani, il prefetto Michele Formiglio, il questore Giannina Roatta, il vescovo Monsignor Marco Busca, il presidente del Consiglio comunale Massimo Allegretti, il presidente della Fondazione Franchetti Aldo Norsa e i rappresentanti delle Forze di Polizia.

Le autorità si sono poi spostate presso il Binario 1 della stazione ferroviaria dove, con la partecipazione e gli interventi di rappresentanti della associazione di Cultura sinta, si è svolta la commemorazione del Porrajmos, la persecuzione su base razziale dei Sinti e dei Rom avvenuta durante il nazifascismo.

In quel luogo da cui partivano i treni per i campi di sterminio è stata inaugurata una targa-ricordo, un'opera in metallo ideata da Luca Dotti e realizzata con Bernardino Torsi e Alberto Rocca, delle dimensioni 100x64 centimetri circa. Su una lastra di ferro, utilizzata come base, sono stati saldati dei triangoli bruniti con la fiamma affinché diventassero quasi neri, perché il triangolo nero con il vertice in basso era il distintivo di riconoscimento apposto sui vestiti delle persone appartenenti alla minoranza linguistica sinta e rom.

Mantova GiornoMemoria Binario1-PorrajmosL'opera, iniziativa promossa dal Comune di Mantova, è stata totalmente realizzata grazie al lavoro e al contributo dei volontari dell'Istituto di cultura sinta.

Ultima tappa del percorso cittadino di celebrazione del Giorno della Memoria, l'Auditorium Monteverdi del Conservatorio, in via della Conciliazione. Qui, l'incontro è stato presieduto da Massimo Allegretti, presidente del consiglio comunale di Mantova, che ha introdotto gli interventi del presidente della Provincia Carlo Bottani e del sindaco di Mantova Mattia Palazzi.

Momento centrale dell'evento, la prolusione di Carlo Saletti, storico e direttore scientifico dell'Istituto Mantovano di Storia Contemporanea. "La cognizione del dolore. Il 27 gennaio. La legge e l'abuso della memoria" è il titolo dell'ampia analisi del prof. Saletti che oltre ai documentati aspetti storici ha associato un forte richiamo alle responsabilità del momento attuale "per muoverci sul quadrante del passato e per dare un senso al nostro presente senza correre il rischio di farsi trascinare nella trappola di chi al passato guarda, cinicamente, solo come a una opportunità personale".

In ricordo di Luisa Levi, la più giovane deportata ebrea di Mantova, barbaramente uccisa a Bergen Belsen, e della sua passione per lo studio della fisarmonica, lo studente del Conservatorio Filippo Bazzano ha interpretato due tempi della coinvolgente Sonata di Vladimir Zolotarev.

GMP


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